viernes, 29 de mayo de 2009

There's a battle outside, and it is ragin'

Quarantesimo anniversario del cordobazo, oggi. "La presa di coscienza di tutti, che si dimostra nelle strade contro le proibizioni che si tentava di imporre", secondo quel che scriveva Agustín Tosco, protagonista della giornata di battaglia contro il governo militare di Onganía che infuriò in città. Link interessanti:

- un documentario video in tre parti (argh! quella grafica "view-master"...)

- Tosco, Onganía e il cordobazo sulla wiki;

- per i drogati della radio come me, un interessante radioteatro di Sergio Schmucler;

- il supplemento speciale della Voz di oggi, con la riproduzione del giornale dell'epoca;

- il cordobazo raccontato da Tosco.

miércoles, 27 de mayo de 2009

Soy and fascination

Questa mattina il giornale cui sono abbonato sbatteva un titolo "Allarme agrochimici" su quattro colonne delle sue cinque. Occhiello: "Un cittadino - presidente di un'associazione - chiede al governatore la sospensione dell'uso di glifosate ed endosulfan, eccetera". Una nuova puntata della novela del glifosate, dunque, ma mi sa che quelli allarmati sono più che altro gli agricoltori, per paura che glielo tolgano, piuttosto che la popolazione in genere. Tra l'altro il tipo di cui si parla si occupa di sicurezza del lavoro per la CTA, non è presidente di un Vespa-club come sembrerebbe. Magari scriverlo gli avrebbe dato un'altra autorevolezza. Chissà come finisce questa storia. Pensa se proibiscono veramente un fattore fondamentale per la produzione della coltura più estesa del paese. Allora sí che non ci si annoierebbe.

Giusto la settimana scorsa stavo rileggendo più o meno sul tema questo libro qua. Scritto nel 2003, fa un riassuntino entusiasta (il tipo scrive tra l'altro sulla rivista del CREA, che è un gruppo di sperimentazione ed estensione agricola cooperativo privato) della storia della soia RR in Argentina. La sua tesi è, in breve, che per una serie di coincidenze fortunate più la prontezza di riflessi degli agricoltori locali, l'Argentina si sia ritrovata in mano un'arma formidabile -ed a buon mercato - nella competizione globale. Al contrario, alla Mostruosa Multinazionale Monsanto sarebbe andato tutto male: in effetti dopo aver perso per un errore legale il brevetto del seme RR e non essere riusciti a imporre l'esclusiva del loro erbicida nei confronti dei generici, si sono visti pure soffiare quattro quinti del mercato locale ad opera dei sementieri e dei produttori locali (la soia RR essendo una varietà è riseminabile, basta mettersi da parte un po' del raccolto). Seguono considerazioni sulla campagna di disinformazione massiva sugli OGM in Europa, che risparmio.

Questa interpretazione butta un po' a mare l'argomento ambientalista-antiyanqui dell'Argentina come porcellino d'india della MMM. La soia RR - così come il mais BT - sono stati da sempre ampiamente avallati da praticamente chiunque da dentro lo Stato ci abbia messo bocca; e allo stesso tempo la Monsanto si è presa diverse stoppate sulla faccia da governo e magistratura. Insomma, un paese sufficientemente adulto per decidere e difendersi da sé (qui un ricordo vintage di quando il governo Kirchner difendeva i futuri sediziosi, nonché le proprie entrate).

Quello che non butta a mare sono le conseguenze sociali ed economiche del yuyito, cioè l'espansione della "frontiera agricola" e la conseguente marginalizzazione dell'allevamento, e il disboscamento più l'espulsione delle famiglie di piccoli allevatori - anzi, se si continua a migliorare sulla resistenza a stress idrico come si augura il Tambornini ci ritroviamo soia pure dentro alla lattina delle acciughe. La soluzione ovviamente non è né il neoluddismo né le operazioncine di stampa. Magari dopo la campagna elettorale? Solo che non riesco a vedere nessuno in giro all'altezza della situazione, nemmeno se salgo sulla sedia e mi alzo in punta di piedi.

Sí, ho rotto le palle con sti giochetti. Ma questo disco è sottovalutato, e ha una delle più belle copertine che abbia visto.

viernes, 22 de mayo de 2009

Comune debrumsizzato

Gelateria di Yofre angolo Nores, quattro e mezza del pomeriggio. All'unico tavolino occupato, una signora - giovane, carina, inconfondibile aura da chic di zona sud - e tre bambine, diciamo due, tre e mezzo e cinque anni. La grande lappa in silenzio, la piccola si fa imboccare del cioccolato. Quella di mezzo (che parla parla parla) oltre ad avere gelato dappertutto, è la bambina più sporca che abbia visto da tempo, sembra quella della storiella "solo tre anni e ti sei già sporcata tanto?": maglietta impiastricciata, capelli (forse biondi se fossero puliti) spettinatissimi e stoppacciosi, strisciate di nerume sulla faccia.

Insomma, radiante.

I bambini ricchi quando sono sudici emanano libertà.

PS la marca del titolo è la preferita di mia madre, quando fa la nonna. Bella roba, eh, solo un po' ...strutturata.

viernes, 15 de mayo de 2009

Lettera a un venditore di incarti di mucche

Siamo così abituati alle emergenze e ai tremendismi che in questi giorni si ha quasi l'impressione che non succeda niente. La febbre suina si sta sgonfiando - non diventiamo vegetariani manco stavolta, che peccato - il dengue è sparito dalle città e quindi è tornato ad essere argomento per la national geographic e qualche etnologo avventuroso.

E poi, la campagna elettorale è moscia anzichenò. Kirchner si è messo a fare il pacato, e gli altri non scaldano la piazza manco se si danno fuoco. Almeno visti da quaggiù, dove i problemi di Buenos Aires non interessano granché - e la provincia di BsAs è dove si gioca il grosso delle elezioni. Per noi è un po' come scegliere fra Totti e Califano, ma dal Friuli. Visti anche i candidati locali, è un bel sollievo non dover votare. Ah, il mio spacciatore di tubetti a domanda
- che ti pare?
ha risposto:
- perdono le elezioni e prima di fine anno la Cristina se ne va.
- così, secco?
- guarda, vieni a trovarmi verso novembre e mi fai un monumento.
Il giorno dopo, Kirchner (ci ha sentito?) ha detto: ci hanno votato per stare fino al 2011 e qua restiamo. Di solito quando uno deve ribadire l'ovvio è un brutto segno. Diventerà una di quelle frasi famose tipo "chi scommette sul dollaro perde" detta due ore prima della svalutazione?

Stavo per scrivere che anche l'insicurezza è tornata nella pagina di nera del giornale, e che mia moglie fa le poste al misterioso ladro di piante della nostra aiuola - passi l'erica, ma per scavarti via due impatiens devi sta' proprio alla frutta. Invece in uno sforzo della realtà per diventare famosa su bitácoras, ieri hanno rapinato il mio ex-capo. Il figlio stava accompagnando a casa la fidanzata, tre tipi lo hanno fatto risalire in macchina, si son fatti accompagnare dai suoi, hanno svegliato legato minacciato la famiglia (questo sembra stia sul manuale) e si sono portati via le macchine il plasma il pc e i soliti gadget. Bruttissimo quarto d'ora. Saranno pure i media che pompano la criminalità, ma se si tratta di preoccuparsi, al passaparola di quartiere il telegiornale gli fa una sega.