jueves, 25 de septiembre de 2008

Passami l'insalatiera

Questa è la prima pagina della Voz di oggi. Dev'essere per via del clima quasi estivo.


E questa è la provincia in cui un millennio fa ci si pigliava a sampietrini per lo sconto sulle pensioni e l'eventualità dei pagherò provinciali. Raggiunto l'accordo per cui la nazione manderà - a cento lire per volta - l'aiuto necessario, la priorità è portare a casa la finale di Coppa Davis. Per cui, tutti a darsi da fare, dal governatore, al sindaco della capitale, e addirittura a Cristina che avrebbe promesso interessamento personale. E perché no, in fondo la riconciliazione è necessaria (poi vediamo quanto utile) a tutti, e poi qua Nalbandian giocherebbe in casa - magari si allena - e si potrebbe mettere giù la superficie ultrarapida che ostacolerebbe il terricolo Nadal. Quel che è meno chiaro per ora è chi mette i schei, e quanti ne servono.

miércoles, 24 de septiembre de 2008

Piccolo, il mondo

Dopo averlo lasciato qualche anno fa, mi sono riabbonato a Hoy Día Córdoba, che è uno spartano quotidiano a distribuzione diretta. Stamattina ho ricevuto il primo numero e il paginone centrale cultura-magazine-spettacoli etc. era occupato da questo articolo de O' Professore. Sicché me lo sono letto subito, nell'apposito vano della casa, in preda alla sensazione - ingiustificata, ma così funziona la indernè - di "io a questo lo conosco!" e anche il brivido di condividere buona parte di quanto scritto, che non succede spesso. Guarda un po' come dobbiamo diffamare la patria all'estero. Allo stesso tempo, mi sono ricordato chiaramente del motivo per cui avevo mollato l'Hoy día, che era appunto questa abitudine di appiccicare roba presa da siti da battaglia tipo indymedia. O sono diventato più tollerante, oppure il mainstream in questi anni si è giocato l'autorevolezza, con notizie tipo la bambina che parla perfettamente italiano in Grecia, che poi viene fuori che non solo è la figlia della sua rapitrice, ma non parla affatto l'italiano e non è nemmeno una bambina ma un geometra del catasto di Rieti. Il problema è che dovendo sempre leggere tutto in difesa, screma e screma, alla fine la lettura mi lascia solo le idee che avevo già prima.

martes, 16 de septiembre de 2008

No TAV?

Secondo la Voz di oggi, il progetto del treno ad alta velocità BsAs-Rosario-Córdoba sarebbe stato congelato almeno per l'anno prossimo, visto che nella finanziaria in presentazione non ci sono le voci relative. I motivi sarebbero la crisi della banca Natixis che avrebbe dovuto finanziare l'opera da due miliardi e mezzo di euro, e le condizioni della finanza mondiale, che proprio bene non sta.

Il tren-bala, per chiamarlo col nome da lunapark con cui è diventato famoso, in realtà non piaceva quasi a nessuno, nonostante Córdoba e Rosario chiedano gridando un sistema di trasporto alternativo alle corriere, al servizio aereo spesso erratico, e al treno attuale, che viaggia due volte a settimana a una media al di sotto dei 50km/h, ed è sempre pieno di turisti, nostalgici dell'orient-express e pensionati che riscoprono il vagone letto. Troppo caro (anche senza pensare a qualche aumento in corso d'opera), finanziato a 30 anni da una banca estera, con la necessità di sussidiare il prezzo del biglietto o dedicarlo ad una ristretta fascia di pubblico, ed una lunga lista di eccetera meno definitivi, dalla necessità di barriere anti-mucche ai dubbi sul bisogno di un sistema elettrico ad hoc. Insomma una via di mezzo fra la cattedrale nel deserto e la piramide della dinastia Kirchner. Pino Solanas e i suoi di Proyecto Sur ne hanno approfittato per proporre un sistema molto più ampio di treni normali per passeggeri e merci.

Come sempre sordo alle critiche - almeno apertamente - il governo si era intestardito a sostenere il TGV, fra frizzi e lazzi. Sicché questa potrebbe essere l'occasione per cedere alle critiche senza ammetterlo e sfilarsi elegantemente dal progetto.

Quel che invece c'è in finanziaria, sempre secondo il giornale, è una partitina di una milionata di euro per gli "studi di fattibilità", il che la dice lunghissima su questa politica degli annunci, per cui si dà per finita l'opera prima ancora di vedere come la si farà, e che ho paura non sia un problema solo argentino.

lunes, 15 de septiembre de 2008

Questo l'ho fatto io


Ed è solo l'avanzo della sei porzioni che ci siamo sbafati ieri. Sicché, Matarazzo, andá tapale la boca a tu herm va', scantona, va' coi tuoi.

viernes, 12 de septiembre de 2008

Non esiste

I creativi della distilleria dietro casa non dormono mai - che cosa prendano per non dormire, non so. Sul giornale di oggi c'è questo annuncio, "abbiamo scritto alla Real Academia" e la copia della letterina. Ammirevole il tono ironico (cliccando si ingrandisce).



Chi dovrebbe lavorare un po' sull'ironia è la suddetta Academia, quando si lancia a castellanizzazioni di questo tipo.

miércoles, 10 de septiembre de 2008

Ossigeno (caro)

Quando ho visto questa foto stamattina ho pensato che lui, Schiaretti, il nostro governor, stesse sfogando la tensione di settimane di anticamera e un cumulo di due di picche alto così, e che la Presi, bè, è sempre carino che uno sia affettuoso, ma così tanto mi imbarazza un po'.

How does it feel? (foto la voz del interior)

Sono andati insieme a Buenos Aires, il governatore Schiaretti e il sindaco Giacomino, in stile fratelli Caponi, con i loro problemi in comune - che poi sarebbero i nostri - conti che non tornano e conseguenze frivole tipo opere pubbliche ferme e più serie come stipendi da pagare. E quello che si è visto al telegiornale non è stato molto edificante: il sindaco che dava la colpa di quasi tutti i problemi a "quelli che ci hanno preceduto", come se lui non fosse stato vicesindaco e l'altro vicegovernatore, e si dichiarava soldato del kirchnerismo, nonché (che non dicano che siamo provinciali, che siamo tirati) "con tutto il rispetto, amico" - mentre presidente e entourage facevano di sì con la testa - prima di chiedere dialogo, ma soprattutto aiuto. In realtà, dalla parte del governo nazionale non è che abbiano meno bisogno di aiuto, specie a Córdoba dove non hanno mai battuto un chiodo e meno ancora dalla "crisi del campo" in qua, ma avere il portafogli in mano dà un certo vantaggio. Ne sono usciti, i nostri, con la promessa del completamento dell'autostrada Córdoba-Rosario, soldi per opere idriche e soprattutto la promessa di accordo sul finanziamento della cassa di previdenza. Ma il sindaco, che ha fatto buona parte del "lavoro sporco" (Schiaretti evita accuratamente di criticare il suo ex-capo), ha dato un'altra dinamitata ai ponti con gran parte del suo stesso partito, e si è definito come referente cordobese del kirchnerismo, che come si diceva è un po' mettersi una pietra elettorale al collo (oltre al fatto che se uno è soldato almeno si scegliesse una causa meno nebulosa, ma questo è un apprezzamento personale). E il governo ha confermato l'impressione che le relazioni, ehm, istituzionali si basano in gran parte sulla lealtà personale, e lealtà non nel senso nobile del termine. Sicché la domanda di Fritz è: a chi servono questi spettacoli? Tornando ai fatti, il problema adesso è sapere se i soldi della Cassa saranno sufficienti per evitare l'emissione dei buoni-cambialetta di cui tutti parlano, e l'eventuale riscaldamento globale della provincia che potrebbe seguire.

domingo, 7 de septiembre de 2008

Arrivano i buoni?

La situazione delle finanze provinciali è sempre pìù complicata, dopo il taglio alle pensioni più alte che avrebbe dovuto risolvere l'emergenza della Cassa di previdenza. La trattativa con il governo nazionale sul finanziamento della cassa procede fra alti e bassi, e si sente parlare sempre più insistentemente di una nuova emissione di buoni provinciali con cui verranno pagati stipendi e pensioni dei dipendenti pubblici, e che in pratica funzioneranno da moneta sostitutiva finché non ci saranno denari veri per poterli ritirare dalla circolazione. Ci sono due precedenti di "cuasimoneda" provinciale negli ultimi anni, i Cecor del governatore Mestre a metà degli anni 90, e i Lecor (lettere di cancellazione delle obbligazioni provinciali) di De La Sota emessi dopo il botto del 2001. In quell'occasione, per mettere una pezza alla crisi nazionale vennero emessi più di 15 buoni diversi fra nazione e province. Se ne possono vedere molti esempi in questa pagina di numismatica da cui viene anche questa immagine dei Lecor. Sembrano i soldi del monopoli, ma funzionano davvero.




Alla fine pare che le polemiche degli ultimi tempi sull'entità del debito provinciale non fossero ingiustificate, come ci si ostinava a dire da parte del governo, e la scelta del peronismo cordobese - o almeno della corrente che ha vinto le elezioni - di schierarsi apertamente all'opposizione dei Kirchner ha precipitato gli eventi.

Gli statali non saranno contenti. Oltretutto questo fine settimana sono stati arrestati una decina di dirigenti sindacali per i disturbi dei giorni scorsi. Con le buone non gli sarebbe piaciuto lo stesso, ma i metodi pare siano stati particolarmente antipatici - aprite-o-sfondiamo-la-porta alle 5 di mattina, spiegamento di forze smisurato. Domani si comincia con uno sciopero generale, e non mi sorprenderebbe una settimana piuttosto mossa, per dirlo gentilmente.

jueves, 4 de septiembre de 2008

La noiosa vita di provincia, 2

I passeggeri della linea Sarmiento, che va dal centro di Buenos Aires alla zona ovest dell'hinterland, questa mattina hanno preso abbastanza male la notizia che la linea era interrotta per un problema tecnico.

Foto da criticadigital.com

Noi, che non abbiamo treni di pendolari, continuiamo ad annoiarci.

Ah, quella della foto _non_ è una buona soluzione per le famose zecche di fs-trenitalia. Non fatevi tentare.

martes, 2 de septiembre de 2008

Dantesco

E' l'aggettivo preferito dai vari cronisti in giornate come oggi, ma soprattutto ieri. Com'è la situazione? Dantesca. La Sierra è un fiorire di incendi, e il vento ha riempito di fumo e cenere la città.

Questa foto è di un lettore della Voz ma non c'era il nome.

Gli incendi sono quasi tutti dolosi o stupidosi - la signora che si è messa a bruciare le foglie secche nel cortile! - e con umidità intorno al 15%, 30 gradi e vento sostenuto in piena stagione secca (non piove da giugno), capirai, è un invito a nozze. Oggi il vento ha girato da sud, la giornata è stata decisamente più fresca, ma le previsioni dicono che forse (forse) se fa due gocce d'acqua sarà dopodomani. Qua i pompieri, almeno nei paesi, sono tutti su base volontaria - la grande novità degli ultimi due anni è che la provincia li ha iscritti tutti alla mutua, ché prima manco quella - e l'amministrazione gli passa equipaggiamento e mezzi, tramite un fantasioso contributo ad hoc che paghiamo aggiunto alla bolletta della luce.

Questa mi sa che è d'agenzia. Presa da diariouno.com.ar

Quindi questi poracci della fanteria appoggiano l'aereoplanino e le autopompe con le pompette a spalla - e nelle zone scoscese devono fare avanti e indietro per ricaricare lo zainetto. Insomma, un massacro, oggi le radio chiedevano alla gente di portare acqua e frutta fresca perché non si disidratassero. Non è un caso che poi nel paese in fatto di prestigio se la giocano col parroco e il farmacista.

lunes, 1 de septiembre de 2008

Lo oigo todo el tiempo

La foto viene da consupropiavoz

Mia figlia era contenta di andare al "mio primo concerto!" ieri sera, e io curioso di sapere come si sta dal lato dei matusa. Si sta così.

- ero il più vecchio di tutti: i tipi accanto a noi, che pure non erano pargoletti, parlavano di un 486 di qualche zio con lo stesso tono con cui avrebbero detto "ieri mi sono fatto una bistecca di mammuth". Uno ha detto anche "pensa che c'era un sistema precedente a W95!". Il mio nome è Winsock, Trumpet Winsock. Sono anche stato l'unico che ha spento il telefono prima dell'inizio.

- ero il più giovane di tutti: il motivo per cui c'era mezzo migliaio di telefoni accesi era, chiaro, registrare lo show invece di vederlo. La Julieta al massimo dell'impegno e loro tutti fermi col braccetto rigido in alto, invece di usarlo per ballare, pomiciare con il vicino/a, fare con la manina il gesto di vieni qua alla star. Morti di sonno.

- ero quello con gli occhiali rosa: mi è sembrato molto bello che ci fossero un sacco di adulti-con-bambini. Magari quelli sotto i tre anni io li avrei lasciati a casa, ma dai 4 in su ce n'erano proprio tanti. Adesso esagero: l'ho presa come una specie di passaggio di testimone, che quelli come me che hanno imparato da un disco di tre minuti più di quanto non abbiano mai imparato a scuola, non si ha granché d'altro da passare. (Mai postare di sera tardi, si sbrodola miele dappertutto.)

- la Julieta in questione non è quel che si dice un animale da palcoscenico; sembra una tipetta timidina, che a trentott'anni e zillioni di show sembra insolito, ma l'effetto dell'imbranataggine è disarmante. Però quando acchiappa la fisarmonica e attacca El presente si trasforma, muove la folla - quella senza telefono - e irradia la gloria del pop, e delle silly-love-songs che ogni tanto danno una pacca sulle spalle al terzo pianeta.