jueves, 25 de diciembre de 2008

Natale in casa Fritzmayer

"(...)ogni uomo si accorge, un bel giorno, di essere suo padre e suo nonno e che questa è l’unica immortalità possibile” Ennio Flaiano

Cravattina ereditaria mod. Fritzmayer, in Terital Rhodiatoce originale

La fam. Fritz va a la playa per un paio di settimane. Buone feste.

martes, 16 de diciembre de 2008

Un fiorino!

Corrono tempi di Pentimento Corporativo (...si vede che ci sono degli sconti). Giusto oggi sentivo un papaverone di Standard & Poors confessare che bè, sì, avevano dato tre A di rating alle buste sorpresa di Tiramolla, ma sa, con tutti i quattrini che si guadagnavano. L'omo non è mica de legno. E ancora oggi su La Nación c'è la confessione della Siemens: abbiamo oliato un po' di ruote in Argentina per vincere l'appalto dei documenti di identità. Ho pensato: "Questa me la ricordo!". Alla fine dei favolosi '90s si era pensato di informatizzare i DNI e con loro il sistema di controlli alle frontiere, e dopo una tormentata gara la Siemens si era appunto aggiudicata l'appalto. La bella trovata era che il costo del documento "elettronico" sarebbe stato a carico del titolare. Per soli trenta pesos (venticinque più IVA, pure l'iva ci avevano messo), che all'epoca erano 30 dollari cioè un sacco de sòrdi, il povero, il ricco, l'emigrante e er ciambellano de corte da 0 a 100 anni avrebbero potuto entrare nel mondo della tecnologia applicata al controllo di sé stessi. Perché il DNI è praticamente imprescindibile per qualsiasi atto ufficiale e non, a partire dalla prima Sabin, ma insomma, visto dalla parte dell'individuo è roba di indubbia inutilità. Non è che te la mattina ti svegli e vai a controllare chi sei sul documento. Questa fantastica gabella feudale - sostenuta da un governo che viene criticato perché era liberale - alla fine non passò per una luuunga serie di complicazioni, riassunte in parte qui, ma anche reperibili in un sacco di documenti gugleando "DNI siemens". Il bello è che quando il contratto fu rifiutato dal governo di De La Rua questi della Siemens presentarono pure un appello al tribunale arbitrale della Banca Mondiale, appello che dopo le rivelazioni di oggi dovrebbe essere ritirato.
...e io che gli ho pure comprato un telefono

jueves, 4 de diciembre de 2008

Alvaro Misure (uno)

Questa mattina la Presidente ha annunciato le misure anticrisi del governo. Inizio del discorso: ripasso degli ultimi cinque anni di crescita, il pil su, la disoccupazione giù, eccetera. Poi: "Noi argentini eravamo impegnati in queste cose, quando all'improvviso si presenta il mondo e ci complica la vita."

Poi quando dico che Dino Risi è il genio del XX secolo sono io che esagero.

martes, 2 de diciembre de 2008

57 canali

"Dicono di averlo visto galleggiare su un tronco per il Paranà. Altri lo hanno visto nascosto in una fabbrica abbandonata. Alcuni credono che se ne sia andato all'estero per non tornare più. O che forse è morto. Sono anni che nessuno vede il buon gusto da queste parti. (il palooooo!)"


La vignetta è di Liniers (imperdibile il suo blog di strisce, poi ne ha anche uno più personale) che sicuramente l'ha disegnata dopo aver letto questo post di Tanoka. La battuta del palo si riferisce a un programma che fa degli share della madonna con la ¿pipe-dance? insomma quella dove si struscia il sedere su un tubo.

Dalla canzone del titolo, citerei i versi immortali:

So I bought a .44 magnum it was solid steel cast
And in the blessed name of Elvis well I just let it blast
'Til my TV lay in pieces there at my feet
And they busted me for disturbin' the almighty peace
Judge said "What you got in your defense son?"
"Fifty-seven channels and nothin' on"


Oggi sono di buon umore.

lunes, 1 de diciembre de 2008

Per tutta la famiglia

La nota casa torinese ha presentato a Buenos Aires la 500. Per intuibili (da me) ragioni di convenienza la versione disponibile da queste parti sarà la 1.4 16 valvole, destinata a occupare il segmento della Mini Cooper e pugnalarla alle spalle con un articolo altrettanto fighetto ma più piccolo e più economico. Relativamente più economico, visto che il prezzo sfiorerà i 30 mila dollari, che per farsi un'idea sono quasi un anno di lavoro di un magistrato. D'altra parte il mercato "yuppie e figli con argent-de-poche" è qui per questo, e si parla di 300 macchinette, mica di un milione.

(da "Lupin III, Il castello di Cagliostro" di Hayao Miyazaki)

Sempre la nota casa, in occasione del 90º anniversario, starebbe per firmare dopodomani un accordo con il municipio per farsi carico del restauro del Cabildo (l'edificio amministrativo coloniale) e di alcuni cpc (uffici comunali decentrati), per un po' meno di una milionata di dollari. Con l'aria che tira nella metalmeccanica cordobese, è quasi un lusso.

viernes, 21 de noviembre de 2008

Altro che Cacciari...

Di nuovo a casa, nella sonnacchiosa provincia. Bisogna dire che 32 gradi all'ombra fanno sonnecchiare parecchio, specie dopo aver passato un numero imbarazzante di ore in condizionatissimi aerei e rispettivi terminali. A ritirare i bagagli dal nastro insieme a me, la solita manciata di nordamericani in gita venatoria o, come si dice qua, cinegetica, riconoscibili dalle custodie degli schioppi e dalla conseguente fila al botteghino del Renar, il registro naz.le armi.

Per quel poco che ne so, l'aggettivo cinegetico a questi ragazzi gli potrebbe anche star largo, e non solo perché il cane non serve. Non è che vengano qui a leoni hemingwayani, e nemmeno al più modesto duck-hunting: l'attività piombifera cordobese è il dove-shooting. Già il nome è tutto un programma: al papero almeno lo si caccia, al colombo gli si spara e basta. Che poi il colombo sarebbe quello che quando è bianco e femmina attraversa mari e mari (quanti? la risposta, amico mio...) per poter riposare nella sabbia. Bè, almeno il riposo qua è bello lungo. Chi non si riposa è l'ammericano, come da sito colombofobo. Il programma è massacrante: si spara per tutta la mattinata, e fino al tramonto dopo una pausa pranzo. Sempre meglio che lavorare al mattatoio comunale, suppongo.

Go ahead, make my day. (foto wiki)

Che potente simbolo no? Americani all'estero con un fucile, e piume dappertutto. Infatti l'attività non è proprio popolarissima, e non se ne parla più di tanto perché in fondo a questa gente non la vede nessuno: un pulmino li porta sul posto, sparano per enne giorni, magnano e bevono in locande fichissime, e il pulmino li rimette in sala d'imbarco. Però quando se ne parla non sono elogi. Che vengono da fuori a massacrare la fauna, che almeno portassero soldi e lavoro (l'attività è gestita da quattro gatti), che le tonnellate di piombo inquinano, eccetera. L'ultimo eccetera è addirittura una denuncia per tentati abusi sessuali su ragazzini, presentata dall'Inadi (organismo statale anti-discriminazione).

domingo, 2 de noviembre de 2008

Chi ha due case perde il senno

In Italia fino al 20 novembre. Alla tele (alla rai) c'è un programma in cui stanno tutti vestiti di sacco e si pentono del consumismo, con la crisi che c'è. Il freak invitato è uno che non compra l'acqua minerale e spegne la luce quando esce dalla stanza. La conduttrice gli chiede "come fa a vivere così?". L'esperto in antispreco, una specie di monaco stilita, consiglia di non lasciare la tv in standby. Se vedemo.

domingo, 26 de octubre de 2008

Io e te, da soli

...non devi dirlo maaaai

C'era una signora, al supermercato del barrio, sui 55, che comprava le fettine e parlava con il macellaio. Ah io la Cristina non la posso proprio vedere. E quel che ha fatto con i fondi pensione? Guarda, se potessi io la impiccherei. Proprio così ha detto, la impiccherei. Ho cercato di immaginarmela, la cicciottella delle fettine, mentre dava il calcio allo sgabello e magari tirava pure un po' dalle gambe per finirla. Non è stato bello.

Ma che ha fatto la Cris coi fondi pensione? Come ha già detto Tanoka, il miglior pezzo in italiano sul progetto di nazionalizzazione dei fondi sta su Rotta a Sud-Ovest. Progetto, appunto, perché dopo il solito annuncio faremo-questo-e-quello la partita si giocherà in parlamento. E là è da tempo che non c'è maggioranza affidabile, il che significa che sono ricominciati i conteggi delle palline, i giri di telefonate, le allegre trame parlamentari.

Al di là delle prevedibili reazioni indignate della Nación (che però onore al merito oggi pubblicava una succulenta intervista al direttore della Previdenza Sociale Baudou), dei forti dubbi della Voz del Interior, dell'appoggio-ma di Crítica e delle affannose difese di P/12, quel che ci si domandava in casa è come fanno i Kirchner a non piacere anche quando prendono iniziative da discrete in su. Tanto per precisare da che pulpito viene la predica, la mia signora è una di quei lavoratori che nel '94, all'epoca dell'opzione (l'ora delle decisioni irrevocabili), in piena epidemia neolib, hanno rotto il silenzio-assenso per restare nella previdenza pubblica, e io mi onoro di stare fra gli oldfashioned che pensano ancora che i privati possano fare tutti i mestieri che vogliono meno sanità istruzione e previdenza. I Coniugi Nazionali non sappiamo bene da che parte siano stati negli ultimi 15 anni, sicché tutto quel che possiamo dire è benvenuti, ragazzi, meglio tardi che mai.

Dicevo, evidentemente alla signora del linciaggio-alla-superette il governo non piacerà mai, ma anche fra i nostri compagnucci della working class universitaria e affini le perplessità non mancano. Quali sono le vere motivazioni della presidente? La tutela dei lavoratori o la cassa (o entrambe)? E' così che si fanno le cose? Si prendono le decisioni nella solita stanzetta, si annunciano all'improvviso? Si fa un dibattito nazionale sulla legge d'istruzione pubblica, se ne apre un altro che ormai dura da un anno sulla riforma del sistema radiotelevisivo, e si aboliscono i fondi pensione così damblé? Era il momento? Era il caso, un anno dopo aver riaperto (sacrosantamente) il diritto d'opzione che i sedicenti liberali non avevano previsto? Oltretutto, dopo che tre milioni e passa di persone (tre milioni di pazzi, ma saranno pure affaracci loro) avevano di nuovo scelto la gestione privata?

Basta la metà di queste domande per farsi catalogare a destra (la destra lanatiana*, ho letto da qualche parte) dalla piccola folla di kirchneristi ortocromatici che imperversa sulla web. Ed è vero, c'è una discreta possibilità che siamo dei formalisti frivoli, che non sappiamo leggere le situazioni, non capiamo le urgenze, mordiamo pure la mano che ci dà l'osso. E che l'opposizione, che si ricorda all'improvviso che sto sistema privato faceva un po' schifetto, finisce per dare ragione a chi l'ha svegliata a martellate. Ma al di là dell'aspirazione a un po' più di trasparenza, a due-tre idee di programma di governo formalizzate, a meno sorprese, a meno arie fra il paternalista e la coscienza di élite illuminata, tutta roba più borghese della schweppes all'arancia, lo so, rimane la preoccupazione di cui scriveva Caparrós in un articolo peraltro discutibile e che con più efficacia esprimeva il collega Gabriel: "questi qua stanno consegnando il paese alla destra". Forse non ce n'è nemmeno bisogno, ci si consegna pure da solo, ma fra qualche anno a che sarà servito questo ehm stile di governo?

Va bene, fine del pianto greco. Vedremo che succede con i fondi pensione, in parlamento, sui media e in piazza. Página dice che i ragazzi hanno in mano un paio di sondaggi che li danno favoriti, sia a BsAs che quaggiù nelle remote province. Sarebbe bello se fosse così, per la riforma in sé e anche perché sarebbe una bella dimostrazione che, in pieno attacco mediatico, la ggente non è poi così succube del gruppo Clarín come le prefiche vanno lamentando.


*Questo dev'essersi sentito brillante. Lo ha detto pure alla moglie, a cena: lo sai che ho scritto oggi? Lei gli ha rovesciato la zuppa knorr sui pantaloni.

lunes, 20 de octubre de 2008

Gufando

Da "L'actu en patates", di Martin Vidberg, che a me pare molto divertán, quasi sempre.

Allora sta crisi arriva o no? Sono due settimane che l'abbiamo ordinata! Me l'ha pure chiesto un amico spagnolo: noi stiamo con le pezze al culo, voi ancora no? No, noi siamo in "calma tesa", siamo quasi sicuri che qualcosa succederà ma non sappiamo quando e soprattutto quanto. Ai primi crolli delle borse in giro per il mondo, e alla notizia della svalutazione del Real, erano riapparse le code per comprare dollari davanti alle case di cambio - a Buenos Aires qualcuno faceva previsioni nere, ed effettivamente l'allineamento con il Brasile sembrava probabile. Poi, e ci siamo ancora dentro, un periodo di relativa tranquillità, con il dollaro fermo o quasi. Ma Córdoba almeno sulla carta non avrebbe molto da stare allegra:
- l'industria automobilistica dipende in grande misura dall'estero: se non comprano, ci si ferma;
- i cereali e la soia sono calati praticamente ai prezzi dello scorso anno, e in compenso i costi sono aumentati in dollari; difficile che qualcuno finisca sul marciapiede a elemosinare, ma è possibile che tutto si restringa, affitti, macchine agricole, costruzione (il grande investimento del produttore negli ultimi anni) e in generale il giro di liquido nei paesi del campo.

Probabilmente fra qualche tempo sentiremo la mancanza dell'inflazione.


domingo, 12 de octubre de 2008

Beccate sta pinguinata!

Gassmann-Ravicchio lancia l'eponimo pinguino, sulla spiaggia di Mardel, ne Il Gaucho di Risi

Alla fine Mar del Plata si prende la finale della Davis, dopo una romanzesca vicenda ricca di colpi di scena, ironie cordobesi e lacrime amare. La perfida Nación dice che la decisione è venuta direttamente da molto in alto. Se uno fosse così irresponsabile da pensare che i ns. governanti, con l'ariaccia che tira, dedichino il loro tempo alla Davis, bisogna dire che l'ipotesi "l'ha presa la provincia di Bs As perché è il bastione dei Kirchner" è un po' più razionale di quella "diamo una mano a Córdoba" di qualche giorno fa. Ma insomma, almeno la smettiamo di parlare di cretinate e magari pensiamo a qualcosa di più serio. Mentre scrivo, alla tele c'è l'episodio dei Simpsons in cui Springfield organizza le Olimpiadi. Guarda te.

jueves, 2 de octubre de 2008

Scontro di civiltà

La polizia stradale della provincia è uscita dal periodo di prova. Il che significa posti di controllo volanti, e multe anziché moral suasion. Una delle prime vittime è stato il nostro ottantenne di casa, che beccato con la patente scadutissima si è messo a discutere col poliziotto che non voleva lasciarlo andare e gli ha pure detto: "ma se guido meglio di te!". Vantaggi dell'età, io al posto suo stavo al gabbio. A parte gli scherzi, i controlli sono quasi più pericolosi del cordobese al volante, tre file di coni all'improvviso in mezzo alla circonvallazione - niente cartello di avvertimento - più il pericolo di bersi quello davanti a te che vede la madama da lontano e inchioda intanto che con una mano spegne il telefono e con l'altra allaccia la cintura. Le multe fioccano (oggi alla radio si parlava di un migliaio al giorno) ma quello che mi colpisce è il problemone di adattamento alla norma, dopo anni di mancanza totale di controlli e un criterio generale di volemose bene. Le luci basse, le cinture obbligatorie, il telefono, ma soprattutto il numero di passeggeri e i bambini in braccio. Ricordo una discussione di qualche anno fa con un amico, io con il numero di passeggeri omologato, scritto sul libretto e tatuato nel cervello, lui con l'argomento "e se ho cinque figli? come si permette lo stato di farmene lasciare uno a casa? o mi ordinano di comprare un pulmino?". Ecco, più o meno questi sono gli argomenti che si sentono in giro in questi giorni, il concetto "tanti passeggeri quante sono le cinture" sembra durissimo da masticare; stamattina alla radio mezz'ora di commenti in favore della famiglia che deve viaggiare col bebé sulla fiorino, e chiaramente non potrebbe - salvo lasciare a casa un genitore. Il residuo di costume italiano che mi porto addosso - abitudine allo stato di polizia, diceva graziosamente un amico mio - si meraviglia ancora.

jueves, 25 de septiembre de 2008

Passami l'insalatiera

Questa è la prima pagina della Voz di oggi. Dev'essere per via del clima quasi estivo.


E questa è la provincia in cui un millennio fa ci si pigliava a sampietrini per lo sconto sulle pensioni e l'eventualità dei pagherò provinciali. Raggiunto l'accordo per cui la nazione manderà - a cento lire per volta - l'aiuto necessario, la priorità è portare a casa la finale di Coppa Davis. Per cui, tutti a darsi da fare, dal governatore, al sindaco della capitale, e addirittura a Cristina che avrebbe promesso interessamento personale. E perché no, in fondo la riconciliazione è necessaria (poi vediamo quanto utile) a tutti, e poi qua Nalbandian giocherebbe in casa - magari si allena - e si potrebbe mettere giù la superficie ultrarapida che ostacolerebbe il terricolo Nadal. Quel che è meno chiaro per ora è chi mette i schei, e quanti ne servono.

miércoles, 24 de septiembre de 2008

Piccolo, il mondo

Dopo averlo lasciato qualche anno fa, mi sono riabbonato a Hoy Día Córdoba, che è uno spartano quotidiano a distribuzione diretta. Stamattina ho ricevuto il primo numero e il paginone centrale cultura-magazine-spettacoli etc. era occupato da questo articolo de O' Professore. Sicché me lo sono letto subito, nell'apposito vano della casa, in preda alla sensazione - ingiustificata, ma così funziona la indernè - di "io a questo lo conosco!" e anche il brivido di condividere buona parte di quanto scritto, che non succede spesso. Guarda un po' come dobbiamo diffamare la patria all'estero. Allo stesso tempo, mi sono ricordato chiaramente del motivo per cui avevo mollato l'Hoy día, che era appunto questa abitudine di appiccicare roba presa da siti da battaglia tipo indymedia. O sono diventato più tollerante, oppure il mainstream in questi anni si è giocato l'autorevolezza, con notizie tipo la bambina che parla perfettamente italiano in Grecia, che poi viene fuori che non solo è la figlia della sua rapitrice, ma non parla affatto l'italiano e non è nemmeno una bambina ma un geometra del catasto di Rieti. Il problema è che dovendo sempre leggere tutto in difesa, screma e screma, alla fine la lettura mi lascia solo le idee che avevo già prima.

martes, 16 de septiembre de 2008

No TAV?

Secondo la Voz di oggi, il progetto del treno ad alta velocità BsAs-Rosario-Córdoba sarebbe stato congelato almeno per l'anno prossimo, visto che nella finanziaria in presentazione non ci sono le voci relative. I motivi sarebbero la crisi della banca Natixis che avrebbe dovuto finanziare l'opera da due miliardi e mezzo di euro, e le condizioni della finanza mondiale, che proprio bene non sta.

Il tren-bala, per chiamarlo col nome da lunapark con cui è diventato famoso, in realtà non piaceva quasi a nessuno, nonostante Córdoba e Rosario chiedano gridando un sistema di trasporto alternativo alle corriere, al servizio aereo spesso erratico, e al treno attuale, che viaggia due volte a settimana a una media al di sotto dei 50km/h, ed è sempre pieno di turisti, nostalgici dell'orient-express e pensionati che riscoprono il vagone letto. Troppo caro (anche senza pensare a qualche aumento in corso d'opera), finanziato a 30 anni da una banca estera, con la necessità di sussidiare il prezzo del biglietto o dedicarlo ad una ristretta fascia di pubblico, ed una lunga lista di eccetera meno definitivi, dalla necessità di barriere anti-mucche ai dubbi sul bisogno di un sistema elettrico ad hoc. Insomma una via di mezzo fra la cattedrale nel deserto e la piramide della dinastia Kirchner. Pino Solanas e i suoi di Proyecto Sur ne hanno approfittato per proporre un sistema molto più ampio di treni normali per passeggeri e merci.

Come sempre sordo alle critiche - almeno apertamente - il governo si era intestardito a sostenere il TGV, fra frizzi e lazzi. Sicché questa potrebbe essere l'occasione per cedere alle critiche senza ammetterlo e sfilarsi elegantemente dal progetto.

Quel che invece c'è in finanziaria, sempre secondo il giornale, è una partitina di una milionata di euro per gli "studi di fattibilità", il che la dice lunghissima su questa politica degli annunci, per cui si dà per finita l'opera prima ancora di vedere come la si farà, e che ho paura non sia un problema solo argentino.

lunes, 15 de septiembre de 2008

Questo l'ho fatto io


Ed è solo l'avanzo della sei porzioni che ci siamo sbafati ieri. Sicché, Matarazzo, andá tapale la boca a tu herm va', scantona, va' coi tuoi.

viernes, 12 de septiembre de 2008

Non esiste

I creativi della distilleria dietro casa non dormono mai - che cosa prendano per non dormire, non so. Sul giornale di oggi c'è questo annuncio, "abbiamo scritto alla Real Academia" e la copia della letterina. Ammirevole il tono ironico (cliccando si ingrandisce).



Chi dovrebbe lavorare un po' sull'ironia è la suddetta Academia, quando si lancia a castellanizzazioni di questo tipo.

miércoles, 10 de septiembre de 2008

Ossigeno (caro)

Quando ho visto questa foto stamattina ho pensato che lui, Schiaretti, il nostro governor, stesse sfogando la tensione di settimane di anticamera e un cumulo di due di picche alto così, e che la Presi, bè, è sempre carino che uno sia affettuoso, ma così tanto mi imbarazza un po'.

How does it feel? (foto la voz del interior)

Sono andati insieme a Buenos Aires, il governatore Schiaretti e il sindaco Giacomino, in stile fratelli Caponi, con i loro problemi in comune - che poi sarebbero i nostri - conti che non tornano e conseguenze frivole tipo opere pubbliche ferme e più serie come stipendi da pagare. E quello che si è visto al telegiornale non è stato molto edificante: il sindaco che dava la colpa di quasi tutti i problemi a "quelli che ci hanno preceduto", come se lui non fosse stato vicesindaco e l'altro vicegovernatore, e si dichiarava soldato del kirchnerismo, nonché (che non dicano che siamo provinciali, che siamo tirati) "con tutto il rispetto, amico" - mentre presidente e entourage facevano di sì con la testa - prima di chiedere dialogo, ma soprattutto aiuto. In realtà, dalla parte del governo nazionale non è che abbiano meno bisogno di aiuto, specie a Córdoba dove non hanno mai battuto un chiodo e meno ancora dalla "crisi del campo" in qua, ma avere il portafogli in mano dà un certo vantaggio. Ne sono usciti, i nostri, con la promessa del completamento dell'autostrada Córdoba-Rosario, soldi per opere idriche e soprattutto la promessa di accordo sul finanziamento della cassa di previdenza. Ma il sindaco, che ha fatto buona parte del "lavoro sporco" (Schiaretti evita accuratamente di criticare il suo ex-capo), ha dato un'altra dinamitata ai ponti con gran parte del suo stesso partito, e si è definito come referente cordobese del kirchnerismo, che come si diceva è un po' mettersi una pietra elettorale al collo (oltre al fatto che se uno è soldato almeno si scegliesse una causa meno nebulosa, ma questo è un apprezzamento personale). E il governo ha confermato l'impressione che le relazioni, ehm, istituzionali si basano in gran parte sulla lealtà personale, e lealtà non nel senso nobile del termine. Sicché la domanda di Fritz è: a chi servono questi spettacoli? Tornando ai fatti, il problema adesso è sapere se i soldi della Cassa saranno sufficienti per evitare l'emissione dei buoni-cambialetta di cui tutti parlano, e l'eventuale riscaldamento globale della provincia che potrebbe seguire.

domingo, 7 de septiembre de 2008

Arrivano i buoni?

La situazione delle finanze provinciali è sempre pìù complicata, dopo il taglio alle pensioni più alte che avrebbe dovuto risolvere l'emergenza della Cassa di previdenza. La trattativa con il governo nazionale sul finanziamento della cassa procede fra alti e bassi, e si sente parlare sempre più insistentemente di una nuova emissione di buoni provinciali con cui verranno pagati stipendi e pensioni dei dipendenti pubblici, e che in pratica funzioneranno da moneta sostitutiva finché non ci saranno denari veri per poterli ritirare dalla circolazione. Ci sono due precedenti di "cuasimoneda" provinciale negli ultimi anni, i Cecor del governatore Mestre a metà degli anni 90, e i Lecor (lettere di cancellazione delle obbligazioni provinciali) di De La Sota emessi dopo il botto del 2001. In quell'occasione, per mettere una pezza alla crisi nazionale vennero emessi più di 15 buoni diversi fra nazione e province. Se ne possono vedere molti esempi in questa pagina di numismatica da cui viene anche questa immagine dei Lecor. Sembrano i soldi del monopoli, ma funzionano davvero.




Alla fine pare che le polemiche degli ultimi tempi sull'entità del debito provinciale non fossero ingiustificate, come ci si ostinava a dire da parte del governo, e la scelta del peronismo cordobese - o almeno della corrente che ha vinto le elezioni - di schierarsi apertamente all'opposizione dei Kirchner ha precipitato gli eventi.

Gli statali non saranno contenti. Oltretutto questo fine settimana sono stati arrestati una decina di dirigenti sindacali per i disturbi dei giorni scorsi. Con le buone non gli sarebbe piaciuto lo stesso, ma i metodi pare siano stati particolarmente antipatici - aprite-o-sfondiamo-la-porta alle 5 di mattina, spiegamento di forze smisurato. Domani si comincia con uno sciopero generale, e non mi sorprenderebbe una settimana piuttosto mossa, per dirlo gentilmente.

jueves, 4 de septiembre de 2008

La noiosa vita di provincia, 2

I passeggeri della linea Sarmiento, che va dal centro di Buenos Aires alla zona ovest dell'hinterland, questa mattina hanno preso abbastanza male la notizia che la linea era interrotta per un problema tecnico.

Foto da criticadigital.com

Noi, che non abbiamo treni di pendolari, continuiamo ad annoiarci.

Ah, quella della foto _non_ è una buona soluzione per le famose zecche di fs-trenitalia. Non fatevi tentare.

martes, 2 de septiembre de 2008

Dantesco

E' l'aggettivo preferito dai vari cronisti in giornate come oggi, ma soprattutto ieri. Com'è la situazione? Dantesca. La Sierra è un fiorire di incendi, e il vento ha riempito di fumo e cenere la città.

Questa foto è di un lettore della Voz ma non c'era il nome.

Gli incendi sono quasi tutti dolosi o stupidosi - la signora che si è messa a bruciare le foglie secche nel cortile! - e con umidità intorno al 15%, 30 gradi e vento sostenuto in piena stagione secca (non piove da giugno), capirai, è un invito a nozze. Oggi il vento ha girato da sud, la giornata è stata decisamente più fresca, ma le previsioni dicono che forse (forse) se fa due gocce d'acqua sarà dopodomani. Qua i pompieri, almeno nei paesi, sono tutti su base volontaria - la grande novità degli ultimi due anni è che la provincia li ha iscritti tutti alla mutua, ché prima manco quella - e l'amministrazione gli passa equipaggiamento e mezzi, tramite un fantasioso contributo ad hoc che paghiamo aggiunto alla bolletta della luce.

Questa mi sa che è d'agenzia. Presa da diariouno.com.ar

Quindi questi poracci della fanteria appoggiano l'aereoplanino e le autopompe con le pompette a spalla - e nelle zone scoscese devono fare avanti e indietro per ricaricare lo zainetto. Insomma, un massacro, oggi le radio chiedevano alla gente di portare acqua e frutta fresca perché non si disidratassero. Non è un caso che poi nel paese in fatto di prestigio se la giocano col parroco e il farmacista.

lunes, 1 de septiembre de 2008

Lo oigo todo el tiempo

La foto viene da consupropiavoz

Mia figlia era contenta di andare al "mio primo concerto!" ieri sera, e io curioso di sapere come si sta dal lato dei matusa. Si sta così.

- ero il più vecchio di tutti: i tipi accanto a noi, che pure non erano pargoletti, parlavano di un 486 di qualche zio con lo stesso tono con cui avrebbero detto "ieri mi sono fatto una bistecca di mammuth". Uno ha detto anche "pensa che c'era un sistema precedente a W95!". Il mio nome è Winsock, Trumpet Winsock. Sono anche stato l'unico che ha spento il telefono prima dell'inizio.

- ero il più giovane di tutti: il motivo per cui c'era mezzo migliaio di telefoni accesi era, chiaro, registrare lo show invece di vederlo. La Julieta al massimo dell'impegno e loro tutti fermi col braccetto rigido in alto, invece di usarlo per ballare, pomiciare con il vicino/a, fare con la manina il gesto di vieni qua alla star. Morti di sonno.

- ero quello con gli occhiali rosa: mi è sembrato molto bello che ci fossero un sacco di adulti-con-bambini. Magari quelli sotto i tre anni io li avrei lasciati a casa, ma dai 4 in su ce n'erano proprio tanti. Adesso esagero: l'ho presa come una specie di passaggio di testimone, che quelli come me che hanno imparato da un disco di tre minuti più di quanto non abbiano mai imparato a scuola, non si ha granché d'altro da passare. (Mai postare di sera tardi, si sbrodola miele dappertutto.)

- la Julieta in questione non è quel che si dice un animale da palcoscenico; sembra una tipetta timidina, che a trentott'anni e zillioni di show sembra insolito, ma l'effetto dell'imbranataggine è disarmante. Però quando acchiappa la fisarmonica e attacca El presente si trasforma, muove la folla - quella senza telefono - e irradia la gloria del pop, e delle silly-love-songs che ogni tanto danno una pacca sulle spalle al terzo pianeta.


miércoles, 27 de agosto de 2008

In casa

Da brave personcine educate, abbiamo aspettato anche noi il censimento provinciale in casa. Anche perché la provincia ci teneva tanto che ha direttamente proibito tutte le attività lavorative, scolastiche, commerciali, sportive e religiose (mio suocero in parrocchia si deve essere sentito come i cristiani nelle catacombe!). Sicché verso mezzogiorno è arrivata l'apposita signorina e abbiamo risposto col cuore in mano a tutte le domande. Ecco, bisogna dire che per essere stato l'argomento di conversazione, polemica, incazzature e paranoia diffusa negli ultimi tre giorni, sto censimento era proprio poca roba. Numero di abitanti, età, livello scolastico, mutua, disoccupazione, e presenza di intonaco e water-closet in casa. Per questo abbiamo inchiodato in casa tre milioni e tré di persone, chiuso negozi scuole uffici e fabbriche? Per questo le vecchiette telefonavano alla radio indignate per l'attentato alla privacy? Speravano che il loro WC non sarebbe stato mai scoperto?

martes, 19 de agosto de 2008

Oro

Sorpresona al giornale radio delle sette: Juan Curuchet e Walter Pérez hanno vinto la prima medaglia d'oro a Pechino nell'americana di ciclismo - da ignorante bestia che sono ho appena saputo dalla wiki che è la prova regina delle sei giorni. Fatto notevole è che Curuchet è del '65 come me (c'è ancora un filo di speranza!).

Foto dal diario Olé

Il resto per ora è poca roba, salvo le solite ragazzone dell'hockey che stanno in semifinale e i super-pro di calcio e basket. Un bronzo di Paula Pareto nel judo femminile e la beffa del bronzo del cordobese Romero sotto bandiera italiana nella Laser. Non è che le possibilità fossero grandiose, ma i risultati sono stati finora al di sotto delle aspettative - cioè, molta gente non è riuscita neanche ad avvicinarsi ai suoi record personali. Secondo il tipo che si occupa di sport amateur alla radio il punto è la mancanza praticamente totale di appoggio pubblico nelle discipline in cui la base non è assicurata dal mercato come calcio e tennis o dalla consuetudine sociale come rugby e hockey femminile. Qua e qua due che la pensano più o meno allo stesso modo.

viernes, 15 de agosto de 2008

Non sarebbe il caso

Di ri-metterti ad ascoltare questo, quando stai per ri-compiere gli anni. Ma non si resiste.

"Hey, ho, rock'n'roll, deliver me from nowhere"

martes, 12 de agosto de 2008

Chi si rivede

Andarsene non se n'era mai andato, ma era parecchio che non ci ritrovavamo il rischio-paese in prima pagina come in questi giorni. Chi non sapesse di che si parla (come me che ogni tanto devo ripassare) può gugleare "riesgo país" o EMBI+ che è l'indice della JP Morgan cui di solito si fa riferimento. In breve l'indice esprime la differenza di rendimento fra i titoli dello stato in questione e quelli degli USA. Più alto il rendimento maggiore il rischio, e/o viceversa. Durante tutto il 2001 e fino alla dichiarazione del default il RP è stato fonte di angoscia quotidiana; i notiziari davano il valore dell'indice - che aumentava un po' ogni giorno - insieme all'ora esatta e alla temperatura, se ne parlava per strada, in ascensore e al desco familiare; insomma, tutta pubblicità gratis per il lexotanil. Poi dopo il default e la ristrutturazione del debito, il babàu si è sgonfiato, per tornare alla carica in questi tempi di incertezza, inflazione percepita moolto più alta di quella ufficiale, Venezuela come unico acquirente estero di titoli di stato. Complotto delle plutocrazie mondiali con la complicità dei lacchè locali? Richiamo ad una più realista sobrietà finanziaria? Probabilmente un sintomo fra tanti della necessità di dare un'aggiustatina a quello che chiamano "modello economico" prima che lo faccia la realtà, che di solito ha le mani pesanti.

viernes, 8 de agosto de 2008

La settimana enigmistica, ma liquida

C'è questo post sulla paginètta di Sergio Carreras, che è giornalista "investigativo" e rompiballe - è un complimento - della Voz. Non so se proprio tutti i cordobesi saranno in preda all'amour fou come quelli che elenca (la foto del gordito è imperdibile), ma è sicuro che il tonico aperitivo e digestivo amaro nella versione Concoca è la bibita provinciale e dintorni. Anche se la maggior parte delle volte non si serve in un tumbler alto come suggerito dal sito ufficiale, e meno con la fettina di lime, che a bordo campo dopo la partitella del sabato sono un po' difficili da trovare. E' più facile tagliare via il collo della bottiglia di plastica della coca, berne un po', buttarci dentro il fernè e far girare il bicchierone. Anzi al primo giro, le parole "tumbler" e "lime" diventano fonte di giocosità irripetibili.
Tanto ufficiale è il longdrink, che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione, da quelli più popolari (e ce ne sono almeno altri 4-5) a quelli più sciccosi, fino al caso della distilleria dietro casa, che si è messa di punta e ha speso cifre siderali in marketing, con una campagna arty per ricchi trendy, e in ricerca - anche se poi le fasciatissime che te lo vendono al supermercato o alla fiera ti dicono che è uguale uguale al branca. Italia da bere, insomma.

jueves, 31 de julio de 2008

Corazón

Ironia della sorte, mentre per strada ci si pigliava a mazzate, all'Istituto Italiano di Cultura era in programma la presentazione dell'edizione locale di Cuore di Edmondo de Amicis. Non so se avranno magari rinviato l'evento, personalmente ho preferito evitare la mattonata vagante.

miércoles, 30 de julio de 2008

La noiosa vita di provincia

Finite - per ora - le appassionanti discussioni nazionali sul Modello di Paese e la Lotta all'Oligarchia, nella provincia di marzapane siamo alle prese con problemi un po' più terra-terra. In breve, la provincia ha un debito pubblico allarmante, si parla di problemi di cassa a brevissimo. Una delle fonti di deficit è la Cassa di Previdenza provinciale - cui fanno riferimento tutti i dipendenti pubblici, compresi i municipali - e che va sotto tutti i mesi, e obbliga il tesoro a metterci una pezza. D'altra parte con 90.000 pensionati e solo 180.000 attivi la ripartizione è difficile che funzioni.


E' per questo che il governo di Córdoba ha pensato di mettere mano (letteralmente) alle pensioni, facendo votare oggi l'apposita legge nel Parlamento. Punti salienti:

1. Trattenuta ("contributo di solidarietà") del 22-27% sulle pensioni al di sopra dei 5000 pesos; ci vanno di mezzo magistrati, dirigenti, ma anche molti pensionati della compagnia elettrica e del comune di Córdoba città, note disneylandie del privilegio salariale; il contributo verrebbe restituito con un titolo pubblico a otto anni. Insomma un BOTtone per diecimila persone. Va detto che cinquemila al mese non sono una pensione da sopravvivenza: sono lo stipendio netto di un prof. ordinario con 20 anni d'anzianità all'università nazionale. Però, appunto, sono pensioni.

2. Modifiche nel calcolo della pensione: il rendimento attuale che è dell'82% a pieni contributi, verrà calcolato sulla media degli ultimi quattro anni di servizio - questo per stringere sulle promozioni dell'ultimo minuto - e si limiteranno le riunificazioni dei contributi per chi avesse meno di 15 anni di servizio diretto.


Capirai, la mossa non ha suscitato entusiasmi. Anzi, mi sa che non è piaciuta nemmeo a tutti i 40 fedeli legislatori che alzato la mano. Di fronte alle proteste, la provincia ha puntato il dito contro il governo nazionale, colpevole di non rispettare il patto che prevede l'aiuto federale per le Casse provinciali in deficit, e di non girare i fondi corrispondenti col pretesto del mancato appoggio del Governatore alla Presidente nel conflitto campestre. Dall'altra parte si fa notare che la legislazione locale non si è ancora adeguata a quella nazionale, e che da quando esiste la garanzia federale il numero dei pensionati è aumentato furbescamente di un quarto, dove la furbizia consiste in prepensionamenti massivi per scaricare costi di personale.


Alla fine, nella manifestazione dei sindacati di questa mattina si è passati dalle parole ai fatti. Gruppi fuori controllo si sono scontrati con la polizia e hanno prodotto danni nel centro, intorno alle grate che proteggevano la Legislatura. Qua se non lo tolgono c'è un video girato da un canale di Buenos Aires all'incrocio di Dean Funes e Velez Sarsfield, e qua la fonte della foto e un video degli scontri nella piazza San Martín. Da notare il commento della reporter: "hanno rotto le vetrine di una libreria, ma trattandosi di libri non credo abbiano rubato niente".



Usi alternativi di mortai per botti pirotecnici. Foto Infobae

My Her Generation

Al ritorno da scuola, nella vetturetta, interno giorno. Canzone di Sergio Caputo.

Pippi:- Come sarebbe a dire "appeso ad un filo, e quel filo sei tu"? allora lei è un filo? e poi dice "non toccare quel filo"? ma non c'è coerenza!
Fritz:- Vabbè Pippi, è un'immagine, non essere così rigida...
Pippi:- E che dice, cosa c'è appeso al filo?
Fritz:- Un blues.
Pippi:- E che è un blues?
Fritz:- E' un genere, un tipo di musica. Tipo quella che fa Bobby.
Pippi (tirando un cazzotto a Fritz):- No! Bobby no!!

domingo, 20 de julio de 2008

Oggi seconda parte


You've been with the professors/ And they've all liked your looks

Questi sono Mario Llambías della CRA, una delle quattro associazioni di produttori, e Luis Barrionuevo della CGT, la confederazione sindacale peronista. Negli ultimi giorni Barrionuevo ha creato una corrente di opposizione al segretario kirchnerista Moyano all'interno del sindacato, ma deve fama imperitura al "Se smettiamo di robare per due anni, sistemiamo il paese" - di cui purtroppo non trovo la fonte d'epoca ma che è da tempo un detto popolare al livello di rosso di sera e una mela al giorno. Sta vicino a Llambías - uno dei paladini della Volontà Popolare e del Rispetto per le Istituzioni degli ultimi mesi - non per caso ma perché i due si sono visti per definire strategie comuni qualche giorno prima della votazione al senato. Di foto come questa, reali o metaforiche, ce ne sono diverse altre: gente della Sociedad Rural insieme a gruppi dal nome per loro esotico tipo Movimento Sociale dei Lavoratori, destra sociale peronista, peronismo neolib-vintage e progressismo moderato con derive misteriche di Elisa Carrió a braccetto Insomma, il quadro dell'opposizione è piuttosto variegato, ed è un buon motivo per cui nessuno di loro si azzarda a dire che la Presidente debba andarsene a casa.

Certo che uno vede l'elenco dei senatori che hanno votato contro il decreto-prelievi mobili, un brividino lungo la schiena lo sente: ci sono dentro dei nomi che se dobbiamo loro lo scatto di dignità del senato e la qualità istituzionale, si tratta di un caso classico di eterogenesi dei fini.

E il popolo minuto? Io sono un po' disturbato in tutti e due i sensi dal bias cordobese: qua i Kirchner non hanno mai attecchito, in parte per il conservatorismo acuto (quando va bene) locale; ma è lo stesso sorprendente quanto non li possa vedere nessuno a prescindere. Uno va al verduraio o all'edicola e sono mazzate dappertutto. La cosa ha risvolti autolesionistici, come quando la gente fa ore e ore di fila al distributore dell'automobile club (l'unica pompa sicura in città) per i blocchi stradali a oltranza e la colpa è sempre del governo, mentre l'istinto di Fritzmayer, che pure è il non plus ultra della meschinità piccolo-borghese, sarebbe stato quello di montare una katiuscia sul portapacchi della twingo e andare incontro ai trattoristi. Tutti quelli che conosco che non sono stati "con il campo" (non dico "con il governo", eh, molto meno) sono professionisti - alcuni ricchi sfondati - della nebulosa classe media urbana. E' evidente che c'è qualcosa che mi sfugge. Mi consolo leggendo il decreto di abrogazione della risoluzione 125. Non sono l'unico che si è perso qualcosa.

Ultimo paragrafo: i media. Siccome non abbiamo soldi da buttare, in casa non abbiamo pay-tv, sicché ci perdiamo le ansiogene coperture dei canali di notizie. Quel poco che ho visto in chiaro e/o a casa della suocera che ama sfidare la pressione alta tenendo TN acceso tutto il giorno, era abbastanza vergognoso. Tutte quelle cose di cui parla la falange di socio-mediologi kirchneristi, il classismo da strapazzo, le note sull'abbigliamento, gli schermi divisi, le inquadrature parziali, erano piuttosto evidenti nei cinque minuti di tv ogni tre giorni a cui mi sono esposto, mettendo a repentaglio la vita per la scienza. Sull'effettività di tanta monnezza mediatica e sulla indifesa influenzabilità dell'innocente pubblico avrei qualche dubbio in più. Perché se uno vede il quadro che raccontano, dei manifestanti chic in piena luce con le margheritine e poi lo stacco con i piqueteros in penombra e la musica di psycho, e ci casca, bè, è un lobotomizzato. E poi il motto di TN (per esempio) è "giornalismo indipendente", mica "giornalismo obiettivo e senza pregiudizi"...

viernes, 18 de julio de 2008

Positively Negatively

You gotta lot of nerve, to say you are my friend. (foto Infobae)

Due tre cosette sparse sulla K-sconfitta "campale".

Per fortuna i rumori più catastrofici - riportati su siti che se la tirano da informati - di rinuncia della Presidente, o di un insensato referendum, o un plebiscito non vincolante (¿?) sono rimasti tali. "Come suicidarsi per futili motivi" non sarà il bestseller dell'anno.

I vincitori festeggiano, Cobos è l'uomo mediatico del momento, Buzzi di Federación Agraria ha la faccia tosta di chiedere ulteriori vantaggi per i suoi produttori, De Angeli promette grano gratis; dall'altra parte la Presidente decora sul campo le truppe fedeli, qualcuno recrimina con Judas-Cobos, qualcun altro a sinistra, ma la sensazione è che le reazioni siano tutto sommmato composte. Io ho l'impressione che anzi ci sia anche un po' di sollievo, sia per la fine del conflitto in sé (salvo strascichi) sia perché questa sconfitta non è poi tanto peggiore di una vittoria per un voto. In un certo senso Cobos ha fermato un treno che sembrava senza freni, una specie di cassandra crossing politico del governo, in vena autolesionista.

La Presidente e chi per lei - non è la solita battutaccia sul marito che la comanda, voglio dire lei e l'entourage stretto di sempre - hanno messo in gioco nientemeno che la difesa della democrazia per una questione che al principio era tecnica, ed è stata da loro resa politica gonfiando l'importanza di frange estreme (schifosette anziché no, va detto) che cavalcavano sì la protesta, ma la cui visibilità è inversamente proporzionale alla consistenza. Un concetto di democrazia piuttosto minimale, poi, riassumibile con "ho vinto le elezioni sei mesi fa, decido io". Per un gruppo che in campagna elettorale straparlava di qualità istituzionale, bè, un po' pochino. Quando poi hanno deviato la discussione al parlamento, da una parte le cose erano già marce, dall'altra hanno scoperto quanto flebile fosse la maggioranza, e menomale che non c'è Pallaro. Perché il presidenzialismo è una gran bella cosa (no, scherzo) ma quando si vince al primo turno con il 46% si evita sì la seccatura del secondo, ma sempre al 46 si rimane, e se in parlamento si dimostra che buona parte di quel 46 sono voti ideologicamente eterogenei, sarebbe il caso di essere più prudenti. Dice ma questo è senno di poi. Vero, ma loro conoscevano i loro polli da prima.

A proposito di conoscere i polli... c'è una cosa che mi ha sorpreso, ed è la disinvoltura con cui il governo ha sfidato un mito nazionale, quello del piccolo produttore agricolo, il tipo che si alza alle 4, munge la vacchetta, e poi pompar l'acqua dal canale, poco fieno nel fienile... Il tipo non esiste più, è chiaro, e se esiste non lo rappresentano i quattro delle associazioni, ma per metterselo contro in un paese in cui i bambini alla materna imparano per prima cosa a cantare Señora vaca, bè ci vuole del fegato o dell'incoscienza. Eppure la presidente è una che nei discorsi è stata sempre molto attenta alla rappresentazione delle cose - soprattutto quella dipinta dai media - oltre che alla loro essenza. Non me lo spiego.

Domani seconda parte.

jueves, 17 de julio de 2008

Sentito che botto?

Fritzmayer sorpreso legge insieme ai colleghi le notizie dal Senato.


Il Senato ha respinto il progetto di legge del governo Fernández-Kirchner sui prelievi mobili all'export. Dopo giorni di discussione e di calcolo dei voti dei senatori, al momento della votazione vera il margine di un paio di voti in favore del governo è sfumato, e il voto decisivo del presidente Cobos è stato negativo. La circostanza insolita è che il presidente del Senato è anche vicepresidente della Repubblica, eletto direttamente dai cittadini insieme a Cristina Fernández pochi mesi fa. Io adesso mi faccio un caffè, poi vediamo.

miércoles, 9 de julio de 2008

Tutto fa brodo


Per qualche motivo da parecchio tempo non ci sono più monete in circolazione. Secondo il giornale, il problema è che il valore dei metalli - rame in particolare - supera quello nominale, sicché ci sarebbe un mercato di gente che le compra e le fonde. Come contromisura, dall'anno scorso la banca centrale avrebbe iniziato a usare una lega meno pregiata. Intanto ieri alla superette del quartiere invece delle solite caramelle mi hanno dato due dadi knorr.

jueves, 3 de julio de 2008

Due righe nello sport


Alla notizia della morte di Antonioni e Bergman Dino Risi, sempre lui, disse "menomale che non sono morto oggi se no mi davano due righe nella pagina sportiva". Quelli della Liga Deportiva Universitaria di Quito, prima squadra ecuadoriana della storia ad aver vinto la Copa Libertadores, avranno pensato "Ma proprio adesso ci liberate la Betancourt?" Da questa umile paginetta, un po' di giustizia mediatica.

miércoles, 2 de julio de 2008

Cosa sarà?

Bruna Bianchi sul suo blog "in uniforme" si incazzava (con buone maniere, ma contenta non era) con i commentatori sull'assassinio di Pippa Bacca. Me ne sono ricordato in questi giorni, uno queste cose le ha sempre sotto il naso ma ci fa più caso quando gli passano vicino. Stavolta il morto è il figlio ventenne di una collega. Sarebbe un omicidio qualsiasi, un articolino in fondo alla pagina nera del giornale locale, se non fosse che per certe circostanze finisce (discutibilmente, e sono gentile) sul sito di Critica come contorno al conflitto agricolo. Insomma, in pasto alla canea. Il ragazzo, che si chiamava Nicolás, accompagna il padre in azienda a licenziare un operaio agricolo, poi il padre se ne va e l'operaio gli ammazza il figlio a schioppettate. Che cosa passa per la testa di quelli che commentano che se lo meritava? che si mettono a citare chi-di-spada-ferisce? che si lanciano con metafore tipo "le salió el tiro por la culata"? e di quelli dell'altra parte che sti negri bisogna ammazzarli tutti? E' l'irrimediabile infamia della natura umana? O è solo che è troppo facile dare il peggio di sé da dietro a un monitor (e all'anonimato) mentre di persona al bar sotto casa si sarebbe più civili? Visto che alla natura non c'è rimedio, forse rischiare un cartone nei denti aiuterebbe il senso del pudore.

viernes, 27 de junio de 2008

Fammi segnare!

Mentre a Dino Zoff gliene dicevano di tutti i colori per i gol presi da Olanda e Brasile, il 25 giugno del '78 l'Argentina vinceva la coppa del mondo. Tutti contenti, caroselli per strada, coriandoli a tonnellate e lucciconi agli occhi dei venditori di bandiere. Bè, proprio tutti contenti ovviamente no. Il regime militare stava ancora finendo di togliere di mezzo le organizzazioni armate - e già che c'era buona parte dell'opposizione, la libertà di pensiero, di stampa, e quel che non rispondeva al sinistro ossimoro di "occidentale e cristiano" - e lo stava facendo con le maniere, diciamo, più spicce, che è superfluo descrivere. Nel trentesimo anniversario quaggiù tanto per cambiare (e ci mancherebbe altro) le voci sono tutt'altro che uniformi. La domanda fondamentale è se si poteva festeggiare tanto in circostanze così tragiche, con l'effetto collaterale che i festeggiamenti erano esattamente quel che il regime desiderava, e di cui aveva bisogno. Sicché c'è gente come Victor Brizuela, colonna del giornalismo sportivo cordobese, che difende a spada tratta l'evento sportivo e la Selección, la visione problematizzata del Canal Encuentro (del ministero dell'istruzione), e chi va a scavare nel famigerato 6-0 al Perù grazie al quale si conquistò la finale, e su cui da allora fioriscono accuse di corruzione e doping. Su un piano più privato, alcune testimonianze nei commenti a questo post sul blog la barbarie, che è quasi sempre interessante, o per i post o per la sezione dei links.

Fritzmayer, già che siamo in tema di ricordi, all'epoca si divertiva di più a giocare a pallone che a guardarlo fare in tv (a parte altre attività peculiari di un tredicenne). L'unico ricordo limpido è questo qua sotto, e non è poco.


viernes, 20 de junio de 2008

Pentitevi!

Stavo rileggendo i due post precedenti, e c'è una certa aria apocalittica. Pare che peraltro non sia io l'unico, qua e qua (un tipo preciso, mi piace) ci sono due visioni altrettanto punk o peggio. Quello che succede è che siamo un po' ipersensibili - tanto per restare in tema il proverbio dice che quando uno si scotta con il latte, poi vede una vacca e piange - e questo produce l'allegro effetto montagne russe. Due ore prima del doppio-discorso della first couple, l'atmosfera era piuttosto pesante, alla tele c'erano "incendi dolosi di campi coltivati", l'ex presidente Duhalde tramava nell'ombra come al tempo della fuga in elicottero di De La Rúa (disclaimer: questo del golpe di Duhalde è sulla bocca di tutti da anni, ma nessuno ha nemmeno mai provato a provarlo), la presidente aveva chiesto reti unificate per una comunicazione imprevista, nel quartiere si diceva "domani chiudono tutte le banche!". Poi la Presi riesce a fare un discorso senza dire una parola di troppo, tira fuori la carta della derivazione al parlamento dei prelievi mobili all'export, il paese fa un grande Pant!, Duhalde da Polifemo ridiventa Mammolo, e tutti torniamo sereni chi al ferromodellismo chi ai lepidotteri. Ne riparliamo, ovvio.

Oggi intanto è la Giornata della Bandiera. Mia figlia insieme a tutti gli altri piccoli argentini di quarta elementare farà la sua Promessa, e il bandierone si prenderà la sua parte di coccole per tornare a essere strattonato domani.

martes, 17 de junio de 2008

Non è tempo per tiepidi

Lo ha detto il ministro dei LLPP De Vido, che detto così sembra un ministro di seconda linea ma è una delle eminenze grigie del governo di Cristina Fernández, e prima di Kirchner. La situazione è... beh, fluida. Ieri sera ci sono state proteste a pentolate in varie città, fra cui la nostra. Non erano tanti ma si sa che l'importanza è proporzionale al numero di telecamere, non dei manifestanti. Non erano nemmeno tutti là per mandare a casa la presidente ma, di nuovo, il messaggio visivo va oltre le intenzioni. Si comincia a sentire la mancanza di generi alimentari, che abbia visto io olio e carne in particolare, e soprattutto di benzina e gasolio, per cui ci sono code chilometriche ai pochi distributori aperti.
Intanto l'opposizione interna peronista sta tessendo colloqui per quella che l'ex-presidente Duhalde ha definito elegantemente una "opzione interna al peronismo". Per capirci, Duhalde ieri si è beccato del meno elegante "golpista" da Luís D'Elia, filokirchnerista duro. Diversi governatori peronisti hanno preso le distanze dal governo. Il vicepresidente della Repubblica Cobos ha scritto una lettera ieri invitando al dialogo, e a trattare il problema campestre in parlamento. Kirchner sta per dare una conferenza stampa come presidente del partito, la Fernández parlerà a reti unificate fra un paio d'ore. Intanto è stata confermata per domani una manifestazione in Plaza de Mayo per commemorare il bombardamento (ad opera della marina) del '55 che precedette di qualche mese la deposizione di Perón. Messaggio: gli eredi del peronismo siamo noi, gli eredi dei golpisti gli altri. Vedremo se il resto del peronismo sarà d'accordo.


domingo, 15 de junio de 2008

Control

Da dove comincio? Da qua:


questo - che sta girando adesso dietro di me - è un bel disco, proprio, e dire che è un lp fatto con i ritagli. C'è pure una bella - criminalmente bella - versione di It's only love, una delle canzoni di Lennon che preferisco. Bryan Ferry è l'unico che può massacrare i Beatles e Dylan ed uscirne a testa alta. Quedémonos juntos in italiano si dice Let's stick together.

Anche senza Ferry comunque non ci si annoierebbe lo stesso. Insomma quando
- sembrava che le cose lentamente si stessero normalizzando
- qualcuno mi raccontava che il motto di Kirchner è "paciencia china y fuerza de gravedad"
- io pensavo ma guarda sto fiodenamignotta in senso ammirativo
- gli agricoltori si ritiravano piano piano dalle strade
- la polizia di Córdoba dialogava con i camionisti e faceva togliere il blocco davanti alla raffineria della città
- De Angeli sembrava quasi isolato con la sua ala dura della Federación Agraria più cani sciolti e la sua strategia di picchetto a tempo indeterminato
- il ministro dell'interno batteva un colpo e invitava la magistratura a liberare le strade con la più dura moral suasion
proprio in quel momento cioè ieri, di sabato, a mezzogiorno, qualcuno decide che è ora di mandare la gendarmeria a rimuovere l'unico blocco (su più di 300, si diceva) che bisognava non toccare, quello della ruta 14 a Gualeguaychú, con De Angeli in persona. Il quale De Angeli ha l'occasione di farsi trascinare sul cellulare in diretta TV, portare davanti al giudice assieme a una decina di colleghi, ricevere l'appoggio di un assembramento spontaneo, uscire stringendo la mano ai poliziotti e darsi il lusso di chiedere "pace al popolo argentino". Praticamente Mandela. No, Gandhi.

E' evidente che qualcuno vuole entrare nella sezione "suicidi eccellenti" della wikipedia. Questo l'ho scritto a caso, invece c'è davvero. Per metterci una pezza, a ora di cena uno di questi qualcuni, cioè il capo di gabinetto Alberto Fernández, agitatissimo e con le occhiaie, esce in conferenza stampa a ripetere che la posizione del governo è sempre la stessa, e deve arrampicarsi sugli specchi per giustificare l'ingiustificabile (cioè la ricerca dei sorci verdi).

Che poi l'Alberto oltre ad essere uno dei pochi nel governo a saper fare un discorso senza metterci una parola di troppo, a me sembra pure l'unico che può ancora evitare che questi si rinchiudano nel bunker. A proposito, c'è in giro un video con Bruno Ganz-Hitler sottotitolato come fosse Kirchner che è di pessimo gusto. Dicevo, se me lo fanno morire d'infarto, l'Alberto, voglio vedere che fanno dopo.

A parte il miracolo della resurrezione di De Angeli, il governo sembra piuttosto isolato. La scelta di appoggiarsi via presidenza-Kirchner al partito peronista, pare piuttosto un tentativo di occupare uno spazio ostile o comunque poco affidabile. E poi sembra limitata all'hinterland bonaerense, visto che molti dei notabili del partito nelle province sono in grave imbarazzo con il conflitto agrario quando non francamente avversi.

E dire che al principio, quando non ne sbagliava una, Kirchner faceva quello che giocava a tutto campo, apriva alla trasversalità, alla partecipazione civica, snobbava i peronisti... che è successo in questi anni? il suo programma da democristiano era troppo ardito? diceva trasversalità e voleva dire cooptazione, e non ispirava fiducia? a sinistra non aveva nessuno affidabile e si è impantanato nella palude del centro (no, non posso, al centro no, c'è l'acqua alta...), oltretutto non perdendo occasione di bastonare i radicali? fatto sta che si ritrova presidente-senza-votazione di un partito in cui cerca di tenersi su con il revival noi-contro-i-golpisti a cui non so quanti dei suoi credano, ma che in compenso causa incubi al "paese profondo". E rischia che la Presidente si ritrovi da sola a declamare l'autorità di un governo senza sostegno, il tutto per aver trattato un problema settoriale come una questione di principio e di rivendicazione ideologica.


lunes, 9 de junio de 2008

7 giugno 2008




Non sono un cinefilo, e meno al punto di studiare biografie, collezionare curiosità, ricordare chi era l'assistente al montaggio. L'interesse per Risi è arrivato per gioco, per le solite ragioni vedovili, ed in effetti era un tipo che avrebbe fatto piacere conoscere di persona, un finto cinico come mio nonno. Da vecchio, perché mi sa che da giovane non doveva essere proprio un panino all'olio. Dal documentario/intervista "Una bella vacanza", realizzato per i suoi novant'anni, ricordo questo paragrafo di splendido (e civettuolo, e al sapore di vitellone) understatement.

Insomma sono un cretino, ecco. Se dovessi definirmi con una parola sola, io sono rimasto un cretino, com'ero un cretino a vent'anni (...) Se non c'era il cinema a salvarmi, io non so che altro avrei fatto. Il lavoro del cinema mi è piaciuto molto, ammesso che sia un lavoro, perché in realtà è una vacanza, un divertimento, una fatica divertente.

Chissà che avrebbe detto vedendo gli sbrodolamenti dei colleghi che si leggevano in giro ieri. A proposito, mi sto ancora domandando perché il corriere sia andato a chiedere un commento proprio alla Loren, che evidentemente non sapeva che cacchio ricordare - anzi a un certo punto lo dice proprio. Va bene che gli altri son tutti morti. Forse il telefono della Franca Valeri era guasto?

domingo, 1 de junio de 2008

Going underground!

Con tutte le città medie nel mondo che stanno costruendo o hanno già la loro metropolitana, perché Córdoba no? L'idea galleggia in zona da anni, ma era sempre rimasta lì per aria perché, si diceva, i suoli locali non offrono garanzie di stabilità. Oltre al problemino dell'investimento, chiaro.

Invece il 5 giugno, cioè giovedì, inizia il procedimento di appalto dei lavori. C'è un'offerta privata di un consorzio di cui fa parte la Ghella per realizzare una quindicina di km di tracciato su due linee. Qua sotto il percorso.



Costo dell'opera, treni compresi, una miliardata di dollari, una cifra sproporzionata per le possibilità del disastratissimo comune. E infatti la metro verrebbe già impacchettata, da parte della Nazione, che la pagherebbe a una trentina d'anni finanziata da un "primario istituto" straniero.

Il resto, è tutto altrettanto vago: a che punto è la fattibilità, quanto tempo durerebbero i lavori - si parla di tre anni per il primo tratto, nove per l'opera completa -, chi gestirà il servizio, e a che prezzo (giusto adesso che è appena finito il primo round intorno al costo del trasporto pubblico). Ma non tanto vago da non meritare una voce sulla wikipedia, nell'interessante sezione "Castelli in aria".




Le reazioni vanno dal tsé-vabbè con risatina ironica, all'entusiasmo, passando per l'elenco di tutte le cose migliori e più urgenti in cui spendere ed ai riferimenti alla monorotaia di Springfield. Il fatto è che come detto, il pacchetto arriva preconfezionato dalla nazione e lo si prende così com'è, o niente. Cioè, con l'aria che tira lo si prende, anche perché il portafogli della nazione (dicono i cattivi come parte dell'appoggio reciproco fra il sindaco e la presidenza, entrambi in crisi d'immagine nella regione) sta per finanziare anche il completamento della circonvallazione, del sistema fognario e una rimodernata all'ospedale comunale. Il punto è se veramente tutte queste opere si faranno (e nei tempi previsti) o se rimarranno nel limbo della "politica degli annunci".

miércoles, 21 de mayo de 2008

Tempi duri

Piano! Ritorna, dopo 30 anni dice il giornale, la polizia stradale della provincia di Córdoba. Cinquecentocinquanta agenti, 74 auto e un aereo, distribuiti su 14 postazioni fisse più (ovvio) attività di pattuglia mobile. Cosa sorprendente, almeno per me, è questa mappa delle zone controllate - sui tratti non coperti famo come ce pare? Altra sorpresa sono i molti commenti perplessi: pare che la stradale fosse famosa (e per questo sia stata soppressa) per una certa tendenza alla, diciamo, esazione non dovuta. Forse è anche per questo, oltre ala vocazione educativa, che il governo ha chiarito pubblicamente che per i primi tre mesi in caso di contravvenzione non ci saranno multe ma solo sensibilizzazione.

Un altro che se la sta vedendo brutta è il sindaco di Córdoba città, che sta prendendo schiaffoni su due fronti: trasporto pubblico e nuovo sistema della raccolta rifiuti. Sul primo si è proprio perso per strada (...) la maggioranza, per dieci centesimi di differenza nell'aumento proposto per il biglietto. Dalla parte degli utenti, non aiuta che giusto un paio di giorni fa una ragazza sia stata ferita alle gambe dal differenziale di un filobus che ha attraversato il pavimento. Sul secondo, l'introduzione dei cassonetti (differenziati asciutto/umido) è una calamita di insulti al sindaco. Il povero Giacomino - si chiama così, non sto facendo il cretino - è appena all'inizio del mandato ed è già praticamente solo e senza una lira. Ha già aumentato le imposte comunali, vuole aumentare il biglietto, metterti un cassonetto davanti casa, e "domare" i dipendenti comunali: come popolarità gli manca solo la tassa sul macinato. Salvo che arrivino vagonate di soldi dal governo nazionale, saranno anni di tenda a ossigeno.

miércoles, 14 de mayo de 2008

Something is burning?

Uno. Da una settimana, no, da dieci giorni mi sveglio tutte le mattine con notizie dalla protesta agricola, interviste ai protagonisti della protesta, interviste a opinionisti che parlano della protesta, editoriali sulle ragioni della protesta, allarmismi sulle conseguenze della protesta. Tutto visto dalla parte della protesta, ovvio. Roba da farti innamorare della Cristina. Il tutto perché gli agricoltori sono tornati per strada, anche se stavolta salvo cani sciolti non per bloccarle come la volta scorsa. Che devo fare, mettere la radiosveglia sulla pop-classics? Così mi becco Mariah Carey alle sei e venti?

Due. Dicevo, allarmismi. Qualche giorno fa al tg di uno dei (due) canali mainstream cordobesi, servizio (anticipatorio, e dico poco) sul problema della mancanza di generi di prima necessità (a trattative appena fallite, e nuova protesta appena iniziata). Presentazione: "tutti stanno facendo incetta nei supermercati". Servizio: due tipi che avevano comprato un chilo di carne in più, due signore con un litro di latte uno di olio un chilo di zucchero e un pacco di pasta nel carrello. Se era incetta, era abbastanza sobria. Dev'essere l'essenzialità cordobese.

Tre. La vicina di casa, che fa la venditrice, ha cambiato lavoro da poco.
- Allora come va?
- Eh, come tutto in questo paese...
- Cioè?
- Lento, si vende poco, è tutto fermo.
Il figlio di un'amica di famiglia, che ha uno scuolabus (mercedes nuovo di pacca).
- Ah sicché hai uno scuolabus...
- Eh sì... si vivicchia, sai, in questo paese...
Erano almeno sei anni che non sentivo l'espressione "in questo paese..." la cui parte preoccupante sono i tre puntini.
Due volte lo stesso giorno, poi.

Quattro. Come andiamo a Giorgio Washington? Sono riapparse le file davanti ai cambiavalute, filette di venti, venticinque, mica tutto il giro dell'isolato, ma tutti a comprare dollari, per mettere al riparo i bajocchi. E poi gira una catena di email che dice che l'inflazione si è svegliata e a mezzanotte va, e che ci sarà l'assalto alle banche, e che ci sarà di nuovo il corralito, e nascerà un vitello a due teste e occhio ai primogeniti. Tanto gira la voce che esce la presidentessa del banco nación a dire che non è vero niente, e cosa di meglio per soddisfare i complottisti? Ha detto che non è vero, quindi domani compriamo altri duemila dollari! E poi la saggezza popolare dice che il paese va avanti a cicli di dieci anni, e sono già sei che non avvengono tragedie economico-finanziarie. Ha tutta l'aria della palletta di neve dei cartoni animati, che inizia a rotolare. Mi rifiuto di credere che sia vero (e i famosi fondamentali vanno quasi a gonfie vele), ma la tendenza alla profezia suicida autocompiuta è degna di nota. Vediamo di darci una calmata.