miércoles, 2 de julio de 2008

Cosa sarà?

Bruna Bianchi sul suo blog "in uniforme" si incazzava (con buone maniere, ma contenta non era) con i commentatori sull'assassinio di Pippa Bacca. Me ne sono ricordato in questi giorni, uno queste cose le ha sempre sotto il naso ma ci fa più caso quando gli passano vicino. Stavolta il morto è il figlio ventenne di una collega. Sarebbe un omicidio qualsiasi, un articolino in fondo alla pagina nera del giornale locale, se non fosse che per certe circostanze finisce (discutibilmente, e sono gentile) sul sito di Critica come contorno al conflitto agricolo. Insomma, in pasto alla canea. Il ragazzo, che si chiamava Nicolás, accompagna il padre in azienda a licenziare un operaio agricolo, poi il padre se ne va e l'operaio gli ammazza il figlio a schioppettate. Che cosa passa per la testa di quelli che commentano che se lo meritava? che si mettono a citare chi-di-spada-ferisce? che si lanciano con metafore tipo "le salió el tiro por la culata"? e di quelli dell'altra parte che sti negri bisogna ammazzarli tutti? E' l'irrimediabile infamia della natura umana? O è solo che è troppo facile dare il peggio di sé da dietro a un monitor (e all'anonimato) mentre di persona al bar sotto casa si sarebbe più civili? Visto che alla natura non c'è rimedio, forse rischiare un cartone nei denti aiuterebbe il senso del pudore.

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