lunes, 27 de abril de 2009

Right or wrong, my country

Mi sono ricomprato l'mp3 (applausi, felicitazioni), e giusto ieri ascoltavo il programma di Ferrara appositamente scaricato da radio24. C'era Enrico Letta, e il Giuliano era impegnatissimo a fargli dire che il PD dovrebbe togliersi quella puzzetta azionista, moralista, radicalista da sotto il naso (ha pure citato l'italia alle vongole, ovviamente in negativo) e imparare ad amare il paese così com'è, senza pretendere di cambiarlo. Esempio funesto, qualcosa che aveva detto Bersani sul tipo "bisogna premiare chi paga puntualmente le tasse e i fornitori e chi fa il suo lavoro". Ma che sei matto? Devi amare il paese: il paese è ontologicamente furbacchione, e tu lo vuoi incoraggiare a staccare solo assegni coperti? Lo vedi che sei azionista?

Tutta sta pippa perché poche ore dopo ho visto uno spot della AFIP (insomma, quelli delle Entrate, ma argentini) sull'emersione del lavoro nero. Purtroppo non lo trovo da nessuna parte, ma è così: un imprenditore riunisce gli operai, gli dice ragazzi da oggi siete tutti in regola, c'è un piano molto conveniente, a rate, s'è pensato di iscrivervi. I ragazzi esultano, qualcuno dei vecchi è anche commosso, e poi l'imprenditore dice in modo del tutto gratuito e non richiesto: "fino a oggi non lo avevamo fatto perché i tempi erano (sic) duri, e volevamo salvare la baracca". Se questa non è una dimostrazione d'amore per il paese... non solo la moratoria e le comode rate (che vanno benissimo), ma anche la giustificazione ufficiale per chi fino a ieri teneva la gente in nero. Certo, se guardi bene c'è una sfumatura verdognola e anti-vongolara anche qui, in fondo cos'è questo aiutino se non un premio alla correttezza, anche se futura. Uno che avesse amato il paese, avrebbe fatto togliere i contributi a chi ce li aveva.

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