domingo, 20 de abril de 2008

Tutto il mondo è paese?

Ho trovato in un negozio di rimanenze questo libro "Polvo rojo" di Ma Jian, più o meno un diario di viaggio per la Cina dei primi anni 80. In pieno post-elezioni, fra torri d'avorio e gente dal senso pratico, arrivo a questo dialogo:

- Canton a giugno è calda come un wok sul fuoco. Quelli che ci vivono dentro, o soffriggono come polli, o escono di corsa alla prima occasione. Per strada nessuno ti guarda. Nessuno guarda il cielo. Tutti guardano fisso di fronte a sé. La gente va di fretta, gridando presto! presto! come se ne andasse della loro vita.
Lingling aggrotta le sopracciglia quando finisco di parlare.
- Voi del nord siete troppo lenti. Se tutti fossimo pigri come voi il paese non andrebbe da nessuna parte. I successi della Cina sono frutto del lavoro duro di Canton. La città è la testa di drago della riforma, la porta della Cina su Hong Kong.
- L'unica cosa che questa città ha prodotto è una montagna di articoli di consumo. Dove sono i pensatori? e gli artisti? La gente di Canton sa solo fare soldi, spenderli e morire. Che gloria c'è in questo? Oggi ho visto uno striscione che diceva: "Il tempo è oro, l'efficienza è vita".
- Sta' zitto, tonto del nord.
Lingling si è arrabbiato. (...)

Non si salvano manco i cinesi.

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