sábado, 26 de abril de 2008

Un uomo solo al comando?

Evabbè, se n'è andato (lo hanno andato, in slang locale tradotto da me) anche Lousteau, il golden boy dell'economia nazionale. E non è nemmeno cascato il cielo! e questa è una gran cosa. Quando sono arrivato qua, il ministro dell'economia era ancora l'eminenza grigia del governo, un tipo vestito da mago merlino che faceva ombra al presidente, a cui bisognava dar retta sempre, pena le piaghe d'egitto. Capirai, saltava uno così, non ci dormivamo la notte.
Poi, da Lavagna "il grande traghettatore" in qua, il ministro dell'economia è stato messo in un angoletto da Kirchner. Un po' perché da un posto così si faceva presto a cercare di fare le scarpe al presidente, un po' per ristabilire la famosa autorità presidenziale, che era un bel po' svalutata. Ottima idea, se non fosse che adesso siamo passati dalla parte opposta, e al ministro dell'economia non lo lasciano nemmeno offrire il caffé alla mensa del governo. Lousteau dava la sensazione di essere stato messo là come junior-minister. Mi riesce difficile credere che si sia gestito da solo tutta l'iniziativa dei prelievi mobili all'agricoltura, nonostante i numerosi off-the-record su P/12 di oggi, e se invece fosse vero che tutti dalla presidente in giù si sono fatti intortare da un capellone entusiasta, bè allora saremmo proprio in buone mani. No, mi sa che se il ministro apporta qualche idea, come minimo nel gruppetto là in cima si ascolta quello che si vuole ascoltare. Il che sarebbe molto corretto e giusto se a dare le idee si chiamasse qualcuno con un po' più di stoffa; il rischio è quello di perdere ogni tanto il riflettore puntato addosso, ma almeno poi i posteri non diranno "eh, se non fosse stato per i loro collaboratori...".

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