lunes, 9 de junio de 2008

7 giugno 2008




Non sono un cinefilo, e meno al punto di studiare biografie, collezionare curiosità, ricordare chi era l'assistente al montaggio. L'interesse per Risi è arrivato per gioco, per le solite ragioni vedovili, ed in effetti era un tipo che avrebbe fatto piacere conoscere di persona, un finto cinico come mio nonno. Da vecchio, perché mi sa che da giovane non doveva essere proprio un panino all'olio. Dal documentario/intervista "Una bella vacanza", realizzato per i suoi novant'anni, ricordo questo paragrafo di splendido (e civettuolo, e al sapore di vitellone) understatement.

Insomma sono un cretino, ecco. Se dovessi definirmi con una parola sola, io sono rimasto un cretino, com'ero un cretino a vent'anni (...) Se non c'era il cinema a salvarmi, io non so che altro avrei fatto. Il lavoro del cinema mi è piaciuto molto, ammesso che sia un lavoro, perché in realtà è una vacanza, un divertimento, una fatica divertente.

Chissà che avrebbe detto vedendo gli sbrodolamenti dei colleghi che si leggevano in giro ieri. A proposito, mi sto ancora domandando perché il corriere sia andato a chiedere un commento proprio alla Loren, che evidentemente non sapeva che cacchio ricordare - anzi a un certo punto lo dice proprio. Va bene che gli altri son tutti morti. Forse il telefono della Franca Valeri era guasto?

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