martes, 17 de junio de 2008

Non è tempo per tiepidi

Lo ha detto il ministro dei LLPP De Vido, che detto così sembra un ministro di seconda linea ma è una delle eminenze grigie del governo di Cristina Fernández, e prima di Kirchner. La situazione è... beh, fluida. Ieri sera ci sono state proteste a pentolate in varie città, fra cui la nostra. Non erano tanti ma si sa che l'importanza è proporzionale al numero di telecamere, non dei manifestanti. Non erano nemmeno tutti là per mandare a casa la presidente ma, di nuovo, il messaggio visivo va oltre le intenzioni. Si comincia a sentire la mancanza di generi alimentari, che abbia visto io olio e carne in particolare, e soprattutto di benzina e gasolio, per cui ci sono code chilometriche ai pochi distributori aperti.
Intanto l'opposizione interna peronista sta tessendo colloqui per quella che l'ex-presidente Duhalde ha definito elegantemente una "opzione interna al peronismo". Per capirci, Duhalde ieri si è beccato del meno elegante "golpista" da Luís D'Elia, filokirchnerista duro. Diversi governatori peronisti hanno preso le distanze dal governo. Il vicepresidente della Repubblica Cobos ha scritto una lettera ieri invitando al dialogo, e a trattare il problema campestre in parlamento. Kirchner sta per dare una conferenza stampa come presidente del partito, la Fernández parlerà a reti unificate fra un paio d'ore. Intanto è stata confermata per domani una manifestazione in Plaza de Mayo per commemorare il bombardamento (ad opera della marina) del '55 che precedette di qualche mese la deposizione di Perón. Messaggio: gli eredi del peronismo siamo noi, gli eredi dei golpisti gli altri. Vedremo se il resto del peronismo sarà d'accordo.


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