domingo, 15 de junio de 2008

Control

Da dove comincio? Da qua:


questo - che sta girando adesso dietro di me - è un bel disco, proprio, e dire che è un lp fatto con i ritagli. C'è pure una bella - criminalmente bella - versione di It's only love, una delle canzoni di Lennon che preferisco. Bryan Ferry è l'unico che può massacrare i Beatles e Dylan ed uscirne a testa alta. Quedémonos juntos in italiano si dice Let's stick together.

Anche senza Ferry comunque non ci si annoierebbe lo stesso. Insomma quando
- sembrava che le cose lentamente si stessero normalizzando
- qualcuno mi raccontava che il motto di Kirchner è "paciencia china y fuerza de gravedad"
- io pensavo ma guarda sto fiodenamignotta in senso ammirativo
- gli agricoltori si ritiravano piano piano dalle strade
- la polizia di Córdoba dialogava con i camionisti e faceva togliere il blocco davanti alla raffineria della città
- De Angeli sembrava quasi isolato con la sua ala dura della Federación Agraria più cani sciolti e la sua strategia di picchetto a tempo indeterminato
- il ministro dell'interno batteva un colpo e invitava la magistratura a liberare le strade con la più dura moral suasion
proprio in quel momento cioè ieri, di sabato, a mezzogiorno, qualcuno decide che è ora di mandare la gendarmeria a rimuovere l'unico blocco (su più di 300, si diceva) che bisognava non toccare, quello della ruta 14 a Gualeguaychú, con De Angeli in persona. Il quale De Angeli ha l'occasione di farsi trascinare sul cellulare in diretta TV, portare davanti al giudice assieme a una decina di colleghi, ricevere l'appoggio di un assembramento spontaneo, uscire stringendo la mano ai poliziotti e darsi il lusso di chiedere "pace al popolo argentino". Praticamente Mandela. No, Gandhi.

E' evidente che qualcuno vuole entrare nella sezione "suicidi eccellenti" della wikipedia. Questo l'ho scritto a caso, invece c'è davvero. Per metterci una pezza, a ora di cena uno di questi qualcuni, cioè il capo di gabinetto Alberto Fernández, agitatissimo e con le occhiaie, esce in conferenza stampa a ripetere che la posizione del governo è sempre la stessa, e deve arrampicarsi sugli specchi per giustificare l'ingiustificabile (cioè la ricerca dei sorci verdi).

Che poi l'Alberto oltre ad essere uno dei pochi nel governo a saper fare un discorso senza metterci una parola di troppo, a me sembra pure l'unico che può ancora evitare che questi si rinchiudano nel bunker. A proposito, c'è in giro un video con Bruno Ganz-Hitler sottotitolato come fosse Kirchner che è di pessimo gusto. Dicevo, se me lo fanno morire d'infarto, l'Alberto, voglio vedere che fanno dopo.

A parte il miracolo della resurrezione di De Angeli, il governo sembra piuttosto isolato. La scelta di appoggiarsi via presidenza-Kirchner al partito peronista, pare piuttosto un tentativo di occupare uno spazio ostile o comunque poco affidabile. E poi sembra limitata all'hinterland bonaerense, visto che molti dei notabili del partito nelle province sono in grave imbarazzo con il conflitto agrario quando non francamente avversi.

E dire che al principio, quando non ne sbagliava una, Kirchner faceva quello che giocava a tutto campo, apriva alla trasversalità, alla partecipazione civica, snobbava i peronisti... che è successo in questi anni? il suo programma da democristiano era troppo ardito? diceva trasversalità e voleva dire cooptazione, e non ispirava fiducia? a sinistra non aveva nessuno affidabile e si è impantanato nella palude del centro (no, non posso, al centro no, c'è l'acqua alta...), oltretutto non perdendo occasione di bastonare i radicali? fatto sta che si ritrova presidente-senza-votazione di un partito in cui cerca di tenersi su con il revival noi-contro-i-golpisti a cui non so quanti dei suoi credano, ma che in compenso causa incubi al "paese profondo". E rischia che la Presidente si ritrovi da sola a declamare l'autorità di un governo senza sostegno, il tutto per aver trattato un problema settoriale come una questione di principio e di rivendicazione ideologica.


No hay comentarios: