lunes, 1 de septiembre de 2008

Lo oigo todo el tiempo

La foto viene da consupropiavoz

Mia figlia era contenta di andare al "mio primo concerto!" ieri sera, e io curioso di sapere come si sta dal lato dei matusa. Si sta così.

- ero il più vecchio di tutti: i tipi accanto a noi, che pure non erano pargoletti, parlavano di un 486 di qualche zio con lo stesso tono con cui avrebbero detto "ieri mi sono fatto una bistecca di mammuth". Uno ha detto anche "pensa che c'era un sistema precedente a W95!". Il mio nome è Winsock, Trumpet Winsock. Sono anche stato l'unico che ha spento il telefono prima dell'inizio.

- ero il più giovane di tutti: il motivo per cui c'era mezzo migliaio di telefoni accesi era, chiaro, registrare lo show invece di vederlo. La Julieta al massimo dell'impegno e loro tutti fermi col braccetto rigido in alto, invece di usarlo per ballare, pomiciare con il vicino/a, fare con la manina il gesto di vieni qua alla star. Morti di sonno.

- ero quello con gli occhiali rosa: mi è sembrato molto bello che ci fossero un sacco di adulti-con-bambini. Magari quelli sotto i tre anni io li avrei lasciati a casa, ma dai 4 in su ce n'erano proprio tanti. Adesso esagero: l'ho presa come una specie di passaggio di testimone, che quelli come me che hanno imparato da un disco di tre minuti più di quanto non abbiano mai imparato a scuola, non si ha granché d'altro da passare. (Mai postare di sera tardi, si sbrodola miele dappertutto.)

- la Julieta in questione non è quel che si dice un animale da palcoscenico; sembra una tipetta timidina, che a trentott'anni e zillioni di show sembra insolito, ma l'effetto dell'imbranataggine è disarmante. Però quando acchiappa la fisarmonica e attacca El presente si trasforma, muove la folla - quella senza telefono - e irradia la gloria del pop, e delle silly-love-songs che ogni tanto danno una pacca sulle spalle al terzo pianeta.


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