martes, 16 de septiembre de 2008

No TAV?

Secondo la Voz di oggi, il progetto del treno ad alta velocità BsAs-Rosario-Córdoba sarebbe stato congelato almeno per l'anno prossimo, visto che nella finanziaria in presentazione non ci sono le voci relative. I motivi sarebbero la crisi della banca Natixis che avrebbe dovuto finanziare l'opera da due miliardi e mezzo di euro, e le condizioni della finanza mondiale, che proprio bene non sta.

Il tren-bala, per chiamarlo col nome da lunapark con cui è diventato famoso, in realtà non piaceva quasi a nessuno, nonostante Córdoba e Rosario chiedano gridando un sistema di trasporto alternativo alle corriere, al servizio aereo spesso erratico, e al treno attuale, che viaggia due volte a settimana a una media al di sotto dei 50km/h, ed è sempre pieno di turisti, nostalgici dell'orient-express e pensionati che riscoprono il vagone letto. Troppo caro (anche senza pensare a qualche aumento in corso d'opera), finanziato a 30 anni da una banca estera, con la necessità di sussidiare il prezzo del biglietto o dedicarlo ad una ristretta fascia di pubblico, ed una lunga lista di eccetera meno definitivi, dalla necessità di barriere anti-mucche ai dubbi sul bisogno di un sistema elettrico ad hoc. Insomma una via di mezzo fra la cattedrale nel deserto e la piramide della dinastia Kirchner. Pino Solanas e i suoi di Proyecto Sur ne hanno approfittato per proporre un sistema molto più ampio di treni normali per passeggeri e merci.

Come sempre sordo alle critiche - almeno apertamente - il governo si era intestardito a sostenere il TGV, fra frizzi e lazzi. Sicché questa potrebbe essere l'occasione per cedere alle critiche senza ammetterlo e sfilarsi elegantemente dal progetto.

Quel che invece c'è in finanziaria, sempre secondo il giornale, è una partitina di una milionata di euro per gli "studi di fattibilità", il che la dice lunghissima su questa politica degli annunci, per cui si dà per finita l'opera prima ancora di vedere come la si farà, e che ho paura non sia un problema solo argentino.

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